ULTIM’ORA Catania, maxi squalifica per la squadra rossazzurra

Dopo i fatti accaduti durante la finale di Coppa Italia di Serie C tra Padova e Catania, potrebbe arrivare a breve una maxi squalifica per la squadra siciliana.

Il giudice sportivo potrebbe decidere di penalizzare i rossazzurri con possibili divieti di trasferta, partite a porte chiuse con addirittura campo neutro e cosa più grave una penalizzazione in campionato che rischierebbe di compromettere il percorso dei play off raggiunti con tanta fatica dopo l’arrivo in finale di Coppa. Intanto il Catania si è già espresso su quanto accaduto con questo comunicato: “Catania Football Club stigmatizza il comportamento dei facinorosi protagonisti degli scontri e delle intemperanze allo stadio “Euganeo”. Condanniamo fermamente e categoricamente ogni forma di violenza, esprimendo piena solidarietà alle forze dell’ordine”. CONTINUA A LEGGERE >>>>>>>

Tra l’altro la settimana scorsa il giudice sportivo era stato molto duro nei confronti del Siracusa dopo i fatti di Licata con questa sanzione: ULTIM’ORA Serie D, Clamorosa Stangata Per Il Siracusa: -3 In Classifica E Partite A Porte Chiuse

Le sanzioni previste per chi invade il campo: cosa dice la legge
Come spesso succede, sono i giudici a chiarire e fugare ogni dubbio in merito alle regole da applicare. E questo vale anche per il caso dell’invasione di campo. Infatti con una sentenza di alcuni anni fa la Cassazione ha spiegato la norma applicata in ipotesi di superamento della recinzione e successiva invasione di campo nell’ambito di una manifestazione sportiva – non soltanto calcistica.

In particolare la legge n. 401 del 1989, recante interventi in tema di svolgimento di incontri sportivi, indica che – salvo che l’evento rappresenti un più grave reato – qualsiasi persona, nei luoghi nei quali si svolgono manifestazioni sportive, oltrepassa indebitamente una recinzione o separazione dell’impianto oppure, nell’ambito delle manifestazioni stesse, compie un’invasione del terreno di gioco, è sanzionato con:

l’arresto fino ad un anno;
l’ammenda da 1.000 a 5.000 euro.
Inoltre la sanzione corrisponde alla reclusione da sei mesi a quattro anni se dal fatto scaturisce un ritardo rilevante dell’inizio, l’interruzione o la sospensione definitiva dell’evento di calcio. Si tratta di fatto di un’aggravante giustificata dal fatto che l’invasore ha turbato lo svolgimento di un evento sportivo. Quelle appena viste sono pene non lievissime, ma ciò ben si comprende alla luce della condotta assolutamente inappropriata dell’invasore.

La Cassazione, come riporta calciomercato.it, ha spiegato che le parole “nel corso delle manifestazioni sportive” di cui alla legge: “non sono da riferirsi alla sola durata della partita in base alle norme federali sportive,
ma vanno estese allo svolgimento dell’evento sportivo nella sua interezza”.
Ciò significa che il tempo da considerare include anche lo spazio temporale posteriore al fischio finale da parte dell’arbitro, essendo comunque vietata agli estranei non addetti l’entrata nel terreno di gioco anche dopo la fine della partita. In buona sostanza, il momento di fine della manifestazione coincide con la fine della manifestazione nella sua interezza, comprendendo l’uscita dei giocatori e della terna arbitrale dallo stadio. Ecco perché la Cassazione ha spiegato che non è determinante il momento preciso dell’invasione di campo, ma il fatto che essa avvenga durante lo svolgimento dell’evento – nei termini appena precisati. Questo soltanto basta ad avere un reato da parte di chi fa invasione di campo e, dunque, una sua responsabilità penale con le sanzioni che abbiamo visto sopra.

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