Decreto 18 Maggio – Ecco il testo definitivo delle misure adottate

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Decreto 18 Maggio – Ecco il testo definitivo delle misure adottate

Che cosa stabilisce? Il governo, d’intesa con le Regioni, ha permesso l’apertura delle attività produttive, con una delega però alle Regioni e alle province autonome che «possono stabilire una diversa data in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori». Il provvedimento conferma il calendario delle riaperture di cui il premier aveva parlato sabato sera in conferenza stampa a partire dal 18 maggio 2020 fino al 15 giugno 2020. Gli ultimi ad aprire saranno cinema e teatri, per i quali rimarranno i vincoli anti-assembramento di massimo 200 persone negli spazi chiusi e mille all’aperto.

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Chi ha sintomi compatibili con il virus deve stare a casa

Il decreto, all’articolo 1, stabilisce che chi ha un’infezione respiratoria caratterizzata da una febbre maggiore di 37,5 gradi «deve rimanere presso il proprio domicilio» e contattare il proprio medico curante. Il Dpcm stabilisce inoltre che anziani e malati cronici debbano restare a casa «salvo necessità».

Le mascherine: dove sono obbligatorie e dove no

Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, per la popolazione generale il Dpcm dà il via libera a quelle fatte in casa. Indossare una mascherina è obbligatorio nei luoghi pubblici chiusi e sui mezzi di trasporto, salvo diverse indicazioni stabilite dagli enti locali. Conte aveva già spiegato, durante la conferenza stampa del 16 maggio, che all’aperto, se non ci si trova in un contesto affollato, non è necessario indossarla. I bambini al di sotto dei sei anni, inoltre, non devono indossare la mascherina.

Le regole per bar e ristoranti

Le attività delle strutture ricettive sono esercitate a condizione che sia assicurato il mantenimento del distanziamento sociale, garantendo comunque la distanza interpersonale di sicurezza di un metro negli spazi comuni con le linee guida, i protocolli e le linee guida adottati dalle regioni, idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio, tenuto conto delle diverse tipologie di strutture ricettive. I protocolli o linee guida riguardano in ogni caso: 1) le modalità di accesso, ricevimento, assistenza agli ospiti; 2) le modalità di utilizzo degli spazi comuni, fatte salve le specifiche prescrizioni adottate per le attività di somministrazione di cibi e bevande e di ristorazione; 3) le misure igienico-sanitarie per le camere e gli ambienti comuni; 4) l’accesso dei fornitori esterni; 5) le modalità di svolgimento delle attività ludiche e sportive; 6) lo svolgimento di eventuali servizi navetta a disposizione dei clienti; 7) le modalità di informazione agli ospiti e agli operatori circa le misure di sicurezza e di prevenzione del rischio da seguire all’interno delle strutture ricettive e negli eventuali spazi all’aperto di pertinenza. In Lombardia, sarà necessario provare la febbre prima di andare al ristorante.

Palestre e piscine

Palestre e piscine potranno riaprire dal 25 maggio, ma non in Lombardia. Nell’ordinanza firmata il 18 maggio dal presidente Fontana si legge che per la loro riapertura «si ritiene opportuno attendere i successivi monitoraggi sulla diffusione del contagio». Il governatore ha confermato questa linea anche in un’intervista al Corriere, spiegando: «Abbiamo sempre detto che bisogna occuparsi della ripresa senza però mai dimenticarsi della sicurezza». In tutta Italia, comunque, in caso di peggioramento dei dati epidemiologici, saranno prese «misure più restrittive».

I viaggi all’estero permessi

A decorrere dal 3 giugno 2020, fatte salve le limitazioni disposte per specifiche aree del territorio nazionale nonché le limitazioni disposte in relazione alla provenienza da specifici Stati e territori, non sono soggetti ad alcuna limitazione gli spostamenti da e per i seguenti Stati: a) Stati membri dell’Unione Europea; b) Stati parte dell’accordo di Schengen; c) Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord; d) Andorra, Principato di Monaco; e) Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano

I viaggi vietati

Dal 3 al 15 giugno 2020, restano vietati gli spostamenti da e per Stati e territori diversi da quelli indicati salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

L’isolamento fiduciario per chi arriva dall’estero prima del 3 giugno

Prima del 3 giugno, chi arriva in Italia dall’estero (ad esempio per motivi di necessità e urgenza, oppure di salute) dovrà fare 14 giorni di isolamento fiduciario anche se è asintomatico e anche se è arrivato a bordo della propria auto privata. Tali persone, si legge nel Dpc, «sono obbligate a comunicare immediatamente al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio» il loro arrivo e «sono sottoposte alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni presso l’abitazione o la dimora preventivamente indicata».

Messe e funzioni religiose dal 18 maggio

L’accesso in chiesa, in sinagoga e negli altri luoghi di culto è consentito solo nel rispetto della distanza di almeno un metro e di una serie di disposizioni volte a evitare assembramenti e contatti a rischio. «Le funzioni religiose con la partecipazione di persone», si legge nel testo definitivo del provvedimento sulle riaperture, «si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal governo e dalle rispettive confessioni». Per quanto riguarda le messe cattoliche, i fedeli potranno accedere solo se muniti di mascherina e dovranno rimanere nel posto loro assegnato, a distanza minima di un metro l’uno dall’altro. Sarà il sacerdote ad avvicinarsi per l’eucaristia, lasciando cadere l’ostia nelle mani di chi la richieda. Bandito ogni contatto tra le persone raccolte in preghiera, compresa la stretta di mano come segno di pace. Le chiese saranno sanificate quotidianamente, e più volte al giorno nel caso in cui ospitino più di una funzione.

Cinema e teatri

Dal 15 giugno 2020 gli spettacoli con la presenza di pubblico in sale teatrali, sale da concerto e in altri spazi anche all’aperto, nonché le proiezioni cinematografiche sono svolti solo con posti a sedere pre-assegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori, con il numero massimo di spettatori di seguito indicati: a) 1000 persone per spettacoli all’aperto; b) 200 persone per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.

Sale scommesse, bingo e discoteche restano chiusi

Ancora «sospese», anche dopo il 18 maggio, le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e «locali assimilati». Vale lo stesso anche per le discoteche e le sale da ballo.

I centri benessere e i centri culturali restano chiusi

Rimangono sospese le attività di centri benessere, centri termali, centri culturali e centri sociali.

Manifestazioni solo «in forma statica»

Tutti i cortei restano vietati fino a data da destinarsi. All’articolo 1 lettera i del Dpcm si legge che «lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica», a condizione che «siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento, nel rispetto delle prescrizioni imposte dal questore».

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