Italia, Mancini: “Abbiamo perso prestigio, ma ora puntiamo sui giovani e servirà tempo”

Roberto Mancini ha una missione, un obiettivo e vuole portalo a termine. Ricostruire una nazionale competitiva, che abbia qualità e grinta. Il tutto in tempi abbastanza brevi. Tutto questo, però, gli viene difficile se deve fare i conti anche con i diversi acciacchi dei giocatori convocati. Il tecnico azzurro ha voluto parlare in conferenza e spiegare la situazione della nazionale italiana.

RIGUARDO GLI INFORTUNATI – Ecco le parole di Roberto Mancini riguardo la situazione attuale sugli infortunati: “Tornano a casa D’Ambrosio, Romagnoli e Cutrone per vari problemi fisici. Abbiamo chiamato Tonelli della Samp e Piccini del Valencia. A Piccini l’esperienza estera fa sicuramente bene. Almeno gioca quasi sempre, anche in Champions.Lo seguo da tempo, l’avrei chiamato alla prossima tornata”.

RIGUARDO L’OTTIMA CONDIZIONE DI INSIGNE – Insigne ha tante qualità da poter giocare esterno sinistro o seconda punta come sta facendo adesso. Forse questa è la sua collocazione ideale, ma può stare ovunque. E problemi di coesistenza con gli altri non ne vedo. Se i giocatori hanno qualità tecniche è solo questione di tempo per farli giocare insieme. Già un mese fa gli dicevo di non tornare sempre, di evitare di fare ogni volta 50 metri per non perdere lucidità. Il suo ultimo gol è un po’ un suo classico, li faceva così anche Del Piero, ma quello contro il Liverpool è stato più importante”.

RIGUARDO BARELLA – Ecco cosa ha risposto Roberto Mancini: “Sta dimostrando di avere qualità. E’giovane, ha grandi prospettive, ma come a tutti i giovani serve un po’ di tempo per migliorare. E quei miglioramenti glieli può dare il campionato”.
Roberto Mancini ha ricevuto diverse critiche, nonostante sia da poco tempo alla guida della nazionale. Ecco cosa ne pensa il tecnico azzurro: “La parola pazienza non fa parte del vocabolario del nostro calcio, siamo abituati alle critiche. Leggo poco i giornali, anche perché basterebbe leggere quelli di vent’anni fa e sarebbe più o meno lo stesso. Sapevamo che la strada non sarebbe stata facile e io preferisco annotare che un mese fa abbiamo perso contro i campioni d’Europa con una squadra Under 23, e mezzo, facendo secondo me bella figura al di là del risultato. La nostra strada è quella, dobbiamo andare avanti. Con il lavoro metteremo insieme una buona squadra. L’obiettivo è qualificarsi per l’Europeo. Giocare la Nations League è meglio che giocare amichevoli, ma l’obiettivo resta quello. Se arriveremo primi nel girone, e siamo ancora in ballo, se vinciamo in Polonia, oppure secondi saremo più felici, arrivando terzi l’unico problema può essere andare al sorteggio rischiando di incontrare avversarie forti. La retrocessione? Ci sono quattro gruppi di A, in uno ci sono Inghilterra, Spagna e Croazia, e una andrà in B…”.
SULLA CONVOCAZIONE DI GIOVINCO – Ha 31 anni, fa bene da alcuni anni, ha grandi qualità e lo seguiamo da tempo. Volevo vedere dal vivo come sta”.
SULLA NON CONVOCAZIONE DI BALOTELLI E BELOTTI – Cosi ha risposto Mancini: “Valutazioni tecniche: attraversano un momento di forma non straordinario, pur con differenze fra loro. Fanno parte di questo gruppo, quando saranno al cento per cento ci torneranno. E comunque non sono gli unici esclusi. Perché Zaza sì e Belotti no? Zaza è un giocatore diverso rispetto a Belotti, che fra l’altro ultimamente abbiamo visto sempre. Ho preferito lasciare Belotti tranquillo ad allenarsi, per tornare a essere quello che era. Anche lui come tutti sa che la porta è sempre aperta”.
Infine, riguardo il poco prestigio che sembra avere negli ultimi anni la nostra nazionale italiana, ecco cosa ne penso Roberto Mancini: “Non andando al Mondiale un po’ ne abbiamo perso. Ora abbiamo scelto di puntare su giocatori giovani, e ci vorrà un po’ di tempo. Meritano di avere occasioni per provare a riportare la Nazionale a essere fra le migliori al mondo. Ma questo significa anche che per giocare in Nazionale serve di più, non basta dare il settanta per cento”.

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