La Sambenedettese di certo non se la passa bene ed è lontanissima dagli antichi fasti. Penultima nel Girone B di Serie C con appena otto punti, frutto di una vittoria, cinque pareggi e quattro sconfitte, ha fatto infuriare i tifosi. I quali, infatti, hanno scritto una lettera al presidente Fedeli.

Ne riportiamo, quindi, di seguito, il contenuto: “Caro Presidente,
avremmo preferito parlare e chiarirci di persona, ma purtroppo sono settimane che lei ci nega un incontro; per questo non possiamo far altro che scriverle apertamente, confidando in una risposta pubblica perché la
tifoseria e tutta la città possano sapere quello che pensiamo noi e lei. Una tifoseria e una città che aspettano risposte e soprattutto scuse per tutte le volte che lei ha mancato loro di rispetto. Come quando ha criticato la scarsa affluenza al Riviera, probabilmente dimenticandosi
che questa piazza ha sottoscritto circa duemila abbonamenti, nonostante un precampionato mediocre, e detiene tutt’ora il quarto posto per numero di spettatori nel girone, alle spalle di società che possono contare su un bacino d’utenza molto più ampio. O per tutte le volte che ha minacciato di andarsene o ancora per quando è arrivato ad “augurarci” la Serie D. Mancate scuse e mancati ringraziamenti. Come quando, con il Cosenza, nonostante il passivo della sfida d’andata, 11mila persone sono venute allo stadio e, al termine di una gara vinta sugli spalti e persa malamente sul campo, invece di limitarsi a ringraziare i tifosi ha subito tirato in ballo questioni economiche sui costi del campionato, promettendo di dimezzarli per l’anno seguente. Errori di comunicazione probabilmente, che avremmo potuto anche accettare, così come gli errori tecnici (numerosi anche questi), se solo avesse avuto, almeno una volta, l’umiltà di assumersi la colpa delle scelte compiute e delle azioni dei collaboratori (spesso incompetenti e scelti per il solo fatto di accettare passivamente ogni sua decisione senza mai contraddirla) di cui si è circondato per sua decisione. Invece ha preferito, di volta in volta, scaricare la colpa sugli ex-collaboratori, sui giornalisti e/o sulla tifoseria, dimostrando un carattere e un atteggiamento a dir poco infantile: un vero uomo, prima ancora che un vero presidente, nei momenti di difficoltà si assume le proprie responsabilità e si adopera per migliorare. Le avremmo inoltre chiesto conto di questo continuo valzer di nomi e persone attorno alla società, fra esoneri, dimissioni ed esili volontari o meno, perché crediamo che sia impossibile gestire una società senza una figura di riferimento presente stabilmente a San Benedetto. Non abbiamo la presunzione di insegnarle come si dirige una squadra di calcio: ognuno ha il suo compito, ma il nostro, da tifosi, è anche quello di vigilare e fermare immediatamente qualunque situazione riteniamo poco chiara. Abbiamo purtroppo alle spalle un passato societario travagliato e certe situazioni le conosciamo bene: se lei pensa di alimentare e sfruttare questo clima per avere la scusa per mollare, noi lo capiamo subito. Sarebbero ancora molte gli argomenti di cui vorremmo parlare: del settore giovanile allo sbando, di come intende procedere per migliorare la situazione in classifica e, più in generale, di quali sono i suoi obiettivi per questa squadra e di come intende raggiungerli. Sta a lei decidere se affrontarli o continuare a parlare solo con conferenze stampa che hanno ormai raggiunto il limite del grottesco e sono divenute oggetto di scherno da parte di giornali satirici e che hanno portato questa società agli onori delle cronaca nazionali (purtroppo non per i risultati sportivi). Noi, per parte nostra, continueremo sempre a fare il nostro dovere: sostenere questi colori e questa maglia. Per questo invitiamo tutta la tifoseria ad essere sempre più numerosa allo stadio, in casa come in trasferta, per sostenere i giocatori e raggiungere insieme la salvezza sul campo, al momento l’obiettivo più importante. Lei faccia il suo“.

Ovviamente, non si è fatta attendere la risposta del presidente Franco Fedeli: “Cari tifosi,
Ho letto con molta attenzione la vostra lettera ed eccomi qui a rispondervi. Innanzitutto, volevo ribadire con forza la stima che ho per questa tifoseria, passionale e innamorata, nella quale mi riconosco molto e che ho sempre elogiato perché, anche quando la squadra non è stata all’altezza in qualche partita, voi siete sempre stati impeccabili. Io sono un po’ come voi, non mi piace perdere mai, e spesso esterno il mio malumore con forza e senza peli sulla lingua. Fa parte di me, del mio carattere, del mio essere sempre sincero e trasparente. L’ho sempre fatto ma questo è passato in secondo piano fino a quando i risultati sono stati positivi, ora che tutti stiamo vivendo un periodo non semplice, si enfatizza, invece, questa cosa. Come scritto di recente per smentire le continue e ormai stucchevoli voci di cessione, in questo momento dobbiamo restare uniti tutti e contrastare chi vuole destabilizzare il nostro ambiente per motivi a me sconosciuti. Ho chiesto alla stampa in particolare di evitare di scrivere notizie senza accertarne prima le fonti, invito che spesso è caduto nel vuoto. Prendo atto, invece, con vero piacere che voi tifosi la pensiate in fondo come me, soprattutto quando invitate, al termine della vostra lettera, tutta la tifoseria a venire sempre più numerosa allo stadio, per uscire tutti insieme da questo momento. Io farò il mio. Questo ve lo assicuro, ho già apportato dei correttivi per uscire da questa situazione e continuerò su questa strada, a breve avrete nuove comunicazioni ufficiali. Vi saluto affettuosamente ribadendo ancora una volta che semmai a giugno dovessi lasciare la Samb sarò io il primo a dirlo e, soprattutto, non lascerò mai questa società ad avventurieri e banditi, perché la città non merita di vivere situazioni come quelle già più volte vissute. Con affetto“.

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