Manovra – Possibile la rimodulazione della tasse, ecco cosa è
“Le tasse non aumenteranno ma si ridurranno l’anno prossimo” ha annunciato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri durante l’audizione sulla Nota di aggiornamento al Def (Nadef). La manovra sarà di 40 miliardi. Le misure principali riguardano l’assegno unico per i figli e la conferma dello sconto del 30% sui contributi al Sud, oltre ad aiuti “significativi” per i lavoratori e i settori ancora in difficoltà. Il governo pensa di varare documento programmatico di Bilancio per Bruxelles e articolato della legge di Bilancio non appena avrà ottenuto il via libera del Parlamento all’utilizzo di extradeficit “per 24 miliardi”, che arrieverà tra il 14 e il 15 ottobre. “Ci sarà a regime per 12 mesi la riduzione sostanziale dell’Irpef attraverso l’estensione annuale della riduzione del cuneo fiscale che quest’anno è partita a luglio, e ci sarà la fiscalità di vantaggio per il Sud per tutto l’anno”, ha spiegato ancora il ministro. Anche la riforma fiscale, ha continuato Gualtieri “punta a una riduzione , che noi intendiamo realizzare nel triennio perché sarà composta di vari moduli, ma il modulo principale cioè quello della riforma dell’Irpef vogliamo che sia operativo dal 1 gennaio 2022. “La richiesta di scostamento è coerente con la conferma da parte della commissione della general escape clause anche per il 2021 – ha sottolineato il ministro – cosa che consente agli Stati membri di perseguire politiche di sostegno mirate e temporanee preservando la sostenibilità di bilancio a medio termine”. Il maggiore spazio di bilancio servirà a realizzare “misure aggiuntive di sostegno all’economia e di rilancio della crescita economica. L’insieme delle misure contenute nella legge di bilancio determinerà nel 2021 un’espansione fiscale valutabile in 1,3 punti percentuali di Pil, circa 24 miliardi di euro, che porteranno l’obiettivo di deficit al 7%”, ha dichiarato Gualtieri. Molti interventi saranno in continuità, a partire dalla proroga della cassa integrazione gratuitaper i settori più colpiti dalla crisi, che dovrebbe assorbire 3-4 miliardi. La misura dovrebbe essere ancora più selettiva e rivolgersi in particolare a turismo e ristorazione. Oltre agli ammortizzatori di emergenza, la manovra dovrebbe riproporre anche un piano di sgravi contributivi per le nuove assunzioni (2-3 miliardi), da rafforzare per i contratti stabili a giovani e donne, che si affiancheranno al rifinanziamento (per circa 5 miliardi) della fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno. Per le imprese dovrebbe arrivare anche rafforzamento e proroga del programma Impresa 4.0 (che sarà ribattezzato “transizione 4.0”) e anche il superbonus al 110% sulle ristrutturazioni green dovrebbe essere prorogato oltre il 2021. Sul fronte fiscale il governo agirà su due filoni, come l’aumento degli incassi anche grazie alle entrate ottenute con il piano “Italia cashless” (che va rifinanziato per circa 1,2 miliardi per ripristinare i 3 miliardi previsti inizialmente per il cashback). Prevista anche la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale anche per i redditi tra i 28mila e i 40mila euro, ora finanziato solo fino a fine anno. La riforma dell’Irpef, ha ribadito Gualtieri, passerà attraverso una delega fiscale e sarà operativa dal 2022. Per l’assegno unico il fondo era già stato creato, facendo confluire le risorse dei vari bonus: andrà alimentato anche con le risorse oggi dedicate a assegni e detrazioni per i carichi familiari e rimpinguato con una dote aggiuntiva che dovrebbe aggirarsi attorno ai 6 miliardi, in attesa che il Senato approvi defitivamente la relativa delega (probabilmente entro novembre). La misura potrebbe però scattare a 2021 iniziato (sul modello già seguito per il cuneo fiscale), per i tempi tecnici necessari a predisporre i decreti attuativi