La lungimiranza della Nissa è un modello seguire

Un anno fa, al termine del campionato di Eccellenza Sicilia, nel girone della Nissa l’Akragas strappò il pass per la Serie D a suon di record grazie ad un organico composto da ragazzi affamati di vittoria, un direttore competente e accorto (Ernesto Russello), ed un mister, Nicolò Terranova, destinato a grandi traguardi in futuro. Una stagione che, agli occhi dei vertici del club biancoscudato non è passata inosservata. E quando nei caldi mesi estivi ad Agrigento accade la diaspora che coinvolse l’80% dei tesserati, la Nissa si fece trovare pronta a mettere i principali artefici del trionfo biancazzurro nel proprio organico. 

Le scelte iniziali

Il primo tassello verso il trionfo, fu quello che portò il già citato DS Russello a Caltanissetta. Quest’ultimo, senza perdere altro tempo, venne seguito a ruota da Terranova, ed anche da molti dei calciatori che sotto l’ombra della Valle dei Templi hanno fatto sognare l’intero popolo agrigentino: Semenzin, esterno argentino tutto concretezza e fantasia, Elezaj il portiere meno battuto d’Italia nella stagione 2022/2023. Ma anche Caccetta, Barrera e Dalloro. Da non dimenticare anche l’arrivo della stellina  Bernardo Baio a gennaio di quest’anno. Insomma, grazie al blocco vincente dello scorso anno, ed alcuni colpi di genio come il super bomber Agudiak, il popolo nisseno ha iniziato a sognare in grande. E dopo una lotta inizialmente serrata con i rivali della Pro Favara, gli uomini di Mister Terranova hanno spiccato il volo fino al coronamento del sogno: il ritorno, in grande stile, in quarta serie.

La proprietà e l’occhio al futuro

Ma il vero colpo di genio, sta nella scelta della dirigenza di confermare, ancora a campionato in corso, tutti i protagonisti di quest’annata a dir poco irripetibile. Sintomo di come dalle parti del Tomaselli, la voglia di sognare non sia ancora finita. E se tutto questo oggi è realtà, il merito va dato anche e soprattutto al signor Luca Giovannone, patron e volto di questa nuova società, capace di espandere il marchio del suo club e dimostrare coi fatti, che il calcio non è solo una questione di soldi.

In conclusione, il lavoro svolto dalla Nissa e per la Nissa, ha ripagato tutti i coinvolti, regalando gioia e prosperità ad un club che negli ultimi anni ha rischiato di perdere il proprio lustro. Ad Agrigento, si chiedono come sarebbe andata la stagione dell’Akragas se a tenersi stretti i già citati Terranova, Russello e Semenzin, fossero stati loro.

 

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