Il Catania crede ancora nella rimonta, ma da ora in poi è vietato sbagliare

Quando sei a un bivio, e sei consapevole che se prendi la strada sbagliata rischi di compromettere tutto, la pressione e l’ansia, in chiave sportiva si intende, potrebbero giocarti un brutto scherzo. Vincere, vincere, vincere. Non ha scelta il Catania di Lucarelli, che ha speso più di tutti, al pari di Benevento e Avellino, in questo mercato di riparazione, ma stenta ancora a decollare.

Che fine hanno fatto la grinta e la caparbietà e le alchimie di un tecnico come Lucarelli, che quando era alla Ternana, ha vinto il medesimo girone sbaragliando la concorrenza? Che fine hanno fatto l’esperienza e i valori tecnici di calciatori come Di Carmine, Tello, Chiricò e Welbeck, che hanno fatto sempre la differenza. anche in categorie superiori? Chi può permettersi di tenere in panchina un calciatore come Costantino, che per la categoria è un lusso?

Sarà anche vero che nel calcio vincere aiuta a vincere e questo ci lascia pensare che quando il Catania si sbloccherà davvero, potrebbe realmente cominciare un filotto di risultati positivi che, con un buon piazzamento a play-off, potrebbero fare degli etnei la vera mina vagante degli spareggi-promozione, ma prima occorre arrivarci a questo traguardo.

Giocare o allenare a Catania, certo, non è come essere a Terni, con tutto il rispetto, per gli umbri. Questo mister Lucarelli deve averlo già compreso. La pressione della piazza può trascinarti lontano o rappresentare un pericoloso “fuoco amico”. Rimane il fatto che al Massimino, contro una Casertana in piena crisi di identità, i rossoazzurri devono per forza ricominciare a vincere. E non ci vengano a dire che quello di Lucarelli e company, con questi soldi spesi dalla proprietà, è un progetto biennale.

Il Catania deve almeno centrare il quinto posto per essere la bomba a orologeria dei play-off e dare filo da torcere a tutti per continuare a credere in un sogno, certo difficilissimo da realizzare, ma non impossibile.

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