Akragas, la svolta “Epocale” delle torri faro non deve essere un punto di arrivo

La svolta epocale, roba da libri di storia, le torri faro all’Esseneto di Agrigento. Ma è davvero così? In questo articolo discuteremo passo dopo passo, ciò che rappresenta questo rinnovo strutturale. Ma occhio agli entusiasmi.

Tutti presenti, tutti assenti

Nella conferenza stampa del 4 Giugno 2024 nella segreteria dello stadio erano presenti oltre che Deni, anche l’onorevole Pisano, la deputata Savarino ed il sindaco Miccichè. Tutti magicamente apparsi adesso che il finanziamento è arrivato (le voci sulle elezioni lasciano il tempo che trovano). Ma parlare ora è troppo facile, e definire epocale il montaggio di quattro pali della luce, peraltro non ancora avvenuto, ci sembra sinceramente assai avventato. In altri stadi, anche messi peggio, le luci ci sono dal riammodernamento del 1990. (nonostante ciò va sottolienato come Pisano sia stato uno dei pionieri della causa). 

E luce fu? 

Il fatto che finalmente l’Esseneto potrà diventare uno stadio a norma, non significa che da domani i biancazzurri inizieranno ad incamerare fior di campioni e vittorie una dopo l’altra, serve continuare a costruire. Come ribadito a più riprese da chi sta scrivendo questo articolo, mercato mirato (pochi ma buoni), occhio alle giovanili e sostenibilità a lungo termine sono la spina dorsale che deve comporre il futuro dell’Akragas, altrimenti i “Giurgintani” Saranno punto e a capo ogni anno. Non basta poter giocare sotto il chiaro di luna per risolvere i problemi, adesso serve concretezza, ed è qui che la dirigenza deve dimostrare di saper tener fede a quella che è stata la guerra aperta degli ultimi anni. Ora che finalmente è stato risolto il fattore strutturale, tocca saper rispondere sul campo, e farlo bene.

La stagione che verrà

Il Ds degli agrigentini Giuseppe Cammarata ha parlato di ambizioni di miglioramento, e di questo la piazza può esserne felice, ma guai a ripetere gli errori del passato. Con la base societaria che a quanto pare si allargherà, non ci si può più nascondere: adesso è l’ora di iniziare a metter giù i primi mattoni che potranno in un futuro prossimo garantire ai siciliani la possibilità di giocarsi la testa del campionato. Per blasone, storia e importanza della piazza.

Conclusioni finali

Ad Agrigento è arrivata la luce, in tutti i sensi. Ma se il problema infinito legato al comune è ormai acqua passata, adesso la palla passa interamente a coloro che hanno peso tangibile su quelle che sono le sorti in campo dei Giganti. Cammarata, Deni, l’allenatore che verrà ed i giocatori tutti, devono dimostrare di valere i 40 anni di attesa per una notizia che sembrava dovesse non arrivare mai. Ora è il momento in cui tutti si faranno belli specchiandosi di un qualcosa che in realtà è scontato, ossia uno stadio adeguato alle esigenze della piazza, ed è per questo motivo che una risposta sul campo metterà in chiaro, una volta e per tutte, come stanno le cose.


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