TM24 – Vigneri, tecnico Oratorio S.Ciro e S.Giorgio Marineo: “Futuro? Vi spiego cosa voglio fare. Ci tengo a ringraziare questa società”

TM24 – Vigneri, tecnico Oratorio S.Ciro e S.Giorgio Marineo: “Futuro? Vi spiego cosa voglio fare. Ci tengo a ringraziare questa società”

Abbiamo intervistato in esclusiva per Tuttomercato24.com, Giuseppe Vigneri allenatore dell’Oratorio S.Ciro e S.Giorgio Marineo squadra che milita nel campionato di Eccellenza girone A Sicilia e che ha raggiunto un’importante salvezza.

Che stagione è stata questa in corso? “È stata una stagione faticosa, complicata, ma allo stesso tempo avvincente. Essendo al mio primo anno in Eccellenza, ho cercato di approcciare con il massimo dell’umiltà e dell’apertura, consapevole che il primo passo sarebbe stato quello di costruire un gruppo coeso, volitivo e che avesse cultura del lavoro. La società e i senatori in questo sono stati fondamentali, perché mi hanno sempre supportato, anche nei momenti di massima tensione e pressione. A parte le prime due giornate, poi siamo sempre stati fuori dalla zona play out e questo rappresenta un grande orgoglio, perché sappiamo che nei pronostici di inizio stagione in tanti ci davano per retrocessi o quale una delle sicure partecipanti agli spareggi per non retrocedere. Dal punto di vista strettamente calcistico, abbiamo cercato fin da subito di avere una identità e di combattere il tipico luogo comune in base al quale chi lotta per la salvezza, deve farlo giocando un sparagnino e speculativo; noi abbiamo sempre provato a imporre il nostro gioco, cercando di imporre le nostre idee, in casa e fuori, senza paura, ma sempre con rispetto e umiltà. Naturalmente non sempre ci siamo riusciti, ma non abbiamo mai abdicato alle nostre idee e alla fine questo atteggiamento ha ripagato, sia in termini di risultati – con la salvezza raggiunta abbondantemente in anticipo – che di gioco”.

Quale momento è stato più difficolto in questa stagione? “Sicuramente a inizio girone di ritorno, poco prima del match contro la Folgore. Avevamo collezionato solamente due punti nelle prime quattro partite, la vittoria mancava dalla trasferta di Favara, ma soprattutto eravamo cortissimi in termini di rosa, fra infortuni e lunghe squalifiche dopo gli spiacevoli fatti di Terrasini contro l’Athletic. In quel momento credo abbiano fatto la differenza proprio il nostro senso del gruppo e la nostra identità, perché siamo rimasti uniti e ci siamo aggrappati alle nostre certezze in termini di gioco. Però voglio citare anche questo ultimo mese e mezzo, durante il quale fra partenze improvvise, squalifiche e infortuni abbiamo nuovamente dovuto far fronte a importanti criticità. Sono orgoglioso del fatto che non abbiamo mai sbandierato le nostre congiunture negative, perché non volevamo instillare la sensazione che cercassimo alibi, abbiamo preferito continuare a lavorare cercando continue soluzioni e siamo stati premiati”.

Ci racconti qualche annnedoto di questa stagione? “Ce ne sarebbero tanti, ma un aneddoto molto simpatico è quello relativo alla gara di andata contro la Pro Favara. In occasione del calcio di punizione poi segnato dal nostro capitano, Ciccio Maggio, vedendo che si stava preparando per calciare, poco prima che lo facesse, mi sono girato verso la panchina dicendo testualmente: “ma è pazzo a tirare da questa distanza? Dovrebbe svenire il portiere per poter fare gol!”; e invece segnò una grande rete regalandoci la vittoria. Da quel giorno, a ogni punizione del nostro capitano, per scaramanzia, mi giravo verso la panchina ripetendo le stesse parole”.

Ambizioni future personali? “Innanzitutto mi preme dire che io sarò sempre grato al Marineo per l’opportunità che mi ha concesso, anzi ne approfitto per ringraziare il presidente Campisi, il direttore Di Peri, il vicepresidente Puccio e i dirigenti Amodeo, Cardella e Cusimano, ma in generale l’intera compagine societaria che, come detto, mi ha sempre supportato. Detto ciò, io spero solamente di poter continuare a svolgere questo lavoro che amo e di continuare a crescere professionalmente. Nella vita si deve sempre aspirare a fare di più e meglio”. Continua a leggere

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