TM24 – Amata, presidente Città Sant’Agata: “Ritiro? Vi spiego i motivi”

Abbiamo intervistato in esclusiva per Tuttomercato24.com, Gianluca Amata, presidente del Città Sant’Agata, squadra che milita nel campionato di Serie D girone I e che ieri ha annunciato la possibile mancata iscrizione per la prossima stagione.

Presidente abbiamo preso atto del vostro comunicato, perché una società così virtuosa ha preso questa decisione? E se c’entra anche il poco interesse del pubblico nel seguire la squadra? “Abbiamo sempre programmato con cura maniacale ed attenzione per non sbagliare, perché non ce lo potevamo permettere. Fare la serie D con le pochissime risorse personali, nonché quelle reperibili in paese è solo velleitario, ma ce l’abbiamo fatta, siamo riusciti a compiere il miracolo. Venendo meno, come quest’anno, anche le poche ed esigue risorse disponibili, se l’impegno personale di un “gruppo dirigenziale” svanisce, constatato che il vincolo morale e solidaristico tra noi è venuto a mancare, non si può che prendere atto della fine di una gestione così come concepita, andata avanti solo ed esclusivamente sulla buona volontà di pochi che hanno garantito risultati, organizzazione, qualità, solvibilità e confort. Se aggiungiamo che la media dei paganti, comprese le partite di cartello è stata meno di 150 presenze, ci vuole poco a trarre le dovute ed ovvie conclusioni”.

Da quanto tempo avevate già sviluppato questa decisione? “Le prime avvisaglie le abbiamo avute da subito la scorsa estate, ma abbiamo fatto quadrato in pochi e deciso di andare fino in fondo sperando di riuscire con i risultati e con la buona gestione a ricompattare e ridare entusiasmo a noi stessi ed all’ambiente, ma è stata solo utopia. Siamo partiti in pochi e siamo arrivati anche di meno”.

Come valuta la stagione appena conclusa? Potrebbero esserci ripensamenti da parte vostra? “La stagione è stata incredibile, cambiare allenatore, staff, squadra per 22 su 24 giocatori, spendere 30.000,00€ meno dell’anno precedente e fare ancora meglio, è solo merito di Allenatore e DS oltre a giocatori eccezionali, i migliori in assoluto, perché ottenere risultati in certe piazze con certi cachet è anche semplice, ma se sei in una società piccola, percepisci il minimo indispensabile e poco più come stipendio, è perché sei calciatore vero”. Continua a leggere

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