Saraniti: “Ho voluto l’Altamura. Rifiutate Trapani, Reggio Calabria, Cavese e Nocerina. La squadra di Antonini non mi convince”

Queste le parole, rilasciate a sportsicily, dall’ex attaccante del Lamezia Terme, dopo il passaggio all’Altamura.

“Un minimo di sentore c’era all’interno dello spogliatoio. Ho avuto modo di conoscere i tre presidenti RetturaCardamone e Amendola, non ho avuto il piacere di conoscere Ferraro. Non vincendo le partite e rimanendo lontani dalle squadre di testa, sapevamo che sarebbe stato difficile. Dopo lo 0-4 in casa con l’Igea alla seconda giornata era già stato messo tutto in discussione. Poi abbiamo vinto due partite e le cose sembravano essersi messe quasi per il verso giusto, ma dopo ogni sconfitta veniva ancora messo tutto in discussione. Il ritiro della squadra è avvenuto dopo una vittoria importante contro il Città di Sant’Agata, una grande squadra potenzialmente a 24 punti”, ha raccontato Andrea Saraniti.

In questa buia parentesi, l’allora attaccante nonché capitano del Lamezia Terme, ha avuto un ruolo importante, poiché chiamato a gestire l’umore dello spogliatoio. “La dirigenza mi riteneva il giocatore con maggiore esperienza nella squadra, per cui inizialmente mi hanno chiamato e mi hanno fatto capire che loro volevano andare avanti. Io ho sempre chiesto fiducia fino a dicembre, nel caso in cui a quel punto fossimo stati troppo distanti dalla vetta avremmo compreso un ridimensionamento. Loro però in realtà stavano già ponderando la scelta di lasciare, anche se io credevo di essere riuscito a rinviare ogni discorso a dicembre. Mi hanno chiesto di parlare con la squadra ma non volevo fare da messaggero di notizie nefaste”.

Il Girone I di Serie D, secondo Andrea Saraniti, verrà condizionato fortemente proprio dall’uscita di scena dei calabresi. “È stata fatta un po’ di confusione quest’anno. In extremis la Fenice Amaranto è stata riammessa, questo poteva starci. Il campionato però è stato falsato dopo il ritiro del Lamezia Terme. Quei punti presi dal Siracusa saranno pesanti a fine campionato. Dispiace per chi si è visto togliere i punti della nostra vittoria. Noi ci siamo passati a Taranto quando vincemmo col Catania due anni fa, ci tolsero i punti e abbiamo penato per la salvezza, che poi per fortuna è arrivata”.

Proprio a proposito de La Fenice Amaranto (ex Reggina), il neo-giocatore dell’Altamura si esprime così: “Ho visto una grande squadra, solida ma con tante defaillance. La rosa è stata creata nel giro di 10 giorni, ma c’è gente d’esperienza che può portare punti pesanti. Con il passare delle settimane potranno dire la loro. Non li metto tra le prime 3 perchè sono partiti in ritardo. Ci sono giocatori come Barillà, Mungo, Ingegneri che è gente che ha giocato e vinto. Possono dare una mano per quest’anno e porre le basi per l’anno prossimo. Reggio merita di fare una squadra importante”.

E sulla corsa alla promozione, il bomber palermitano ha le idee chiare. Andrea Saraniti, forse un po’ a sorpresa, ha tagliato fuori il Trapani dalla sfida. “Per me Vibonese e Siracusa sono favorite. A Vibo ho giocato per anni e sono stato capitano, è una società solida e con sani principi, con un imprenditore che è un padre per tutti i giocatori. È una società a gestione familiare. Quando firmi per una società così, che non ti fa mai mancare nulla, puoi solo vincere. Il Siracusa è una società nuova con gente perbene, ha una grande squadre. Se la giocheranno fino alla fine. Il Trapani non mi convince, è una mia sensazione. Non la vedo una diretta concorrente”.Andrea Saraniti riparte da Altamura, sempre in Serie D ma nel Girone H. Una scelta di cuore che lo ha portato a rifiutare diverse destinazioni. Tra queste ce n’è anche una siciliana. “Ci sono state delle chiamate da parte del Trapani e della Reggina. Ho tanti amici che hanno giocato ad Altamura, me l’hanno sempre descritta come una società modello. Ci sono tanti soci e presidenti importanti, tutta gente seria con un progetto che va avanti da tanti anni. Stanno cercando di creare qualcosa di bello. Io ormai vivo in Puglia, la scelta l’ho fatta per stare vicino a mia moglie e alle bambine. Potevo andare anche alla Cavese e alla Nocerina, ma l’Altamura ha creduto in me. Tutto si è incastrato perfettamente”, ha concluso.

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