Grazie a Insigne il Napoli è riuscito a sconfiggere la Fiorentina, a riscattare il tremendo 0-3 subìto a Genova e a rimettersi in fila alle spalle della capolista Juventus. E Ancelotti sta lavorando parecchio sulla sua creatura, cercando al contempo di non stravolgere tutto e sùbito ma di fare assorbire ai propri giocatori i suoi dettami.

La novità tattica del 4-4-2, ponendo Insigne più vicino a Mertens, con Zielinski a sinistra e Callejon a destra, almeno contro i Viola, ha portato in dote più equilibrio, la squadra è apparsa più corta e migliorata in termini di compattezza.

E infatti, il tecnico così si è espresso: “Non vorrei che la mia squadra avesse un’identità, ma vorrei che la mia squadra avesse più identità. Si parla molto d’identità, ma io continuo a dire che quanto fatto negli ultimi anni è un grande patrimonio che non penso nemmeno lontanamente di distruggere, voglio solo dare qualche opportunità nuova in entrambe le fasi”.

E ovviamente non si può non pensare alla Champions League ormai alle porte: “A Belgrado ho giocato due volte, – ha ricordato il tecnico partenopeo – nell’88 da giocatore, una gara difficilissima, la ricordo molto bene per l’episodio della nebbia. Nel 2006 disputammo qui un preliminare, entrambe le volte andò bene… Se valesse il detto ‘non c’è due senza tre’ saremmo a posto, ma non è così semplice“.

​”In questo momento prevale l’eccitazione per iniziare questa nuova competizione, che è la più importante di tutte, affascinante per gli allenatori, per i tifosi, per i giocatori… C’è anche preoccupazione e voglia di iniziarla bene, che sarebbe molto importante, e di mettere la squadra a punto per giocarla al meglio”. 

Il tecnico partenopeo non si fida dei serbi: “Non tutti conoscono il suo valore, ma è una squadra che è partita forte in campionato e che ha eliminato ai preliminari un avversario molto valido. 

Comunque sia, è probabile che per la sfida di Champions si torni a un iniziale 4-3-3, magari da modificare a seconda di come si mettano le cose.

Napoli (4-3-3): Ospina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Hamsik, Zielinski; Callejon, Milik, Insigne. All. Ancelotti.

Stella Rossa (4-2-3-1): Borjan; Stojkovic, Savic, Degenek, Rodic; Krstcic, Causic; Jonathan, Ebecilio, Marin; Boakye. All. Milojevic

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  • Antonio Ioppolo

    Giornalista, appassionato di storia, letteratura, calcio e mediani: quegli “omini invisibili” che rendono imbattibile una squadra. Il numero 8 come fisolofia di vita: grinta, equilibrio, altruismo e licenza del gol.

Di Antonio Ioppolo

Giornalista, appassionato di storia, letteratura, calcio e mediani: quegli “omini invisibili” che rendono imbattibile una squadra. Il numero 8 come fisolofia di vita: grinta, equilibrio, altruismo e licenza del gol.