Siamo in un calcio, dove dinnanzi agli errori arbitrali che coinvolgono quasi tutte le squadre di Serie A, l’opinione pubblica scaglia contro le tifoserie, parlando di complotti nella classe arbitrale, parlando di favoritismi nei confronti di una determinata squadra, parlando addirittura di arbitri che hanno paura di determinate società. Quando il problema, è semplicemente da rilevarsi nella mancata applicazione dei cosiddetti protocolli VAR e la soluzione è da ricercare non in un cambio della classe arbitrale, definita da alcuni come “la più scarsa di sempre”, ma nella sana e logica riforma ragionata dei protocolli VAR. Siamo in un calcio in cui gli scontri tra tifoserie sono in aumento, anche tra tifoserie che inizialmente si definiscono come amiche ma così non è nella maniera più assoluta, siamo in un calcio dove  secondo l’opinione pubblica il Dio denaro domina, dove secondo l’opinione pubblica non esistono più bandiere, fatto completamente smentito dalla permanenza di Berardi al Sassuolo e di Lorenzo Pellegrini alla Roma. Siamo in un calcio in cui le manifestazioni di solidarietà, non vengono esaltate dal opinione pubblica, ad esempio nessuno ha parlato della manifestazione di solidarietà tra Palmese e Manfredonia. Siamo in un calcio, dove non si evidenziano i grandi gesti dei tifosi del Taranto, che con una coreografia hanno mostrato la propria vicinanza ad una famiglia coinvolta in una tragedia. Tifosi del Taranto, che ogni giorno manifestano la propria solidarietà con molteplici iniziative, poco esaltate dal opinione pubblica nazionale impegnata sempre più in inutili polemiche. Siamo in un calcio dove non si esalta la vicinanza dei tifosi ai giocatori che subiscono insulti razzisti, perchè si è troppo impegnati a parlare di mancate squalifiche. Siamo in un calcio ormai concentrato solo sulle polemiche, e dove parlare di calcio risulta sempre più difficile. CONTINUA A LEGGERE>>>>>>>>>>>>>

Autore