La proposta

Il PD avanza una nuova proposta per fronteggiare la crisi dovuta all’emergenza Coronavirus.

A tal proposito, le parole dei democratici Graziano Delrio Fabio Melilli: “Il gruppo del PD della Camera, in piena sintonia con il partito, propone un contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati che dovranno versare i cittadini con redditi superiori ad 80.000€, e che inciderà sulla parte eccedente tale soglia. La somma versata sarà deducibile e andrà da alcune centinaia di euro fino a decine di migliaia per redditi superiori al milione. Il gettito atteso è 1,3 miliardi annui. La crisi economica, determinata dalla pandemia, ha fatto emergere e accentuato situazioni di povertà. Ci sono famiglie che in questi giorni non hanno risorse sufficienti per provvedere all’acquisto nemmeno dei beni di prima necessità: c’è un rischio povertà per un ulteriore milione di bambini. Un primo intervento è stato messo in campo dal Governo che ha stanziato 400 milioni di euro perchè i Comuni possano cominciare a dare risposte. Tutti i sindaci, di ogni appartenenza politica, segnalano la grande quantità di richieste che vengono presentate da famiglie in difficoltà“.

E ancora: “Un grande e solidale Paese come l’Italia non può non porsi il tema di come le classi dirigenti e coloro che dispongono di redditi elevati, debbano essere chiamati a contribuire a favore di chi non ce la fa. Per questo, il gruppo del PD della Camera, in piena sintonia con il partito, ritiene opportuno che venga introdotto il provvedimento che arriva ora alla Camera un contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati, da destinare a tutti coloro che versano in situazioni di povertà a causa della crisi o in situazioni di grave difficoltà per la perdita completa del reddito come i giovani lavoratori autonomi.”

Un contributo, per cinque fasce di reddito, dal 4% all’8%: il contributo di solidarietà andrà da 110€ a 54mila € annui – 2020 e 2021 -. La proposta riguarderebbe 800mila contribuenti.

Le cinque fasce:

  1. Contributo del 4% su reddito complessivo superiore a 80mila €;
  2. Contributo del 5% su reddito complessivo superiore a 100mila €;
  3. Contributo del 6% su reddito complessivo superiore a 300mila €;
  4. Contributo del 7% su reddito complessivo superiore a 500mila €;
  5. Contributo dell’8% su reddito complessivo superiore ad un milione di €.

 

La reazione degli altri politici

A seguito di ciò, si oppongono Movimento Cinque Stelle Italia Viva.

Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva, commenta così via Twitter: “Dai nostri partner di governo in 24 ore ho sentito no alla riapertura graduale delle imprese, no all’attivazione del sostegno europeo tramite il Mes e sì alla patrimoniale. Auguri Italia!”.

Dall’altra parte, anche Vito Crimi dei Cinque Stelle, è contrario alla proposta del PD: “Una loro iniziativa. Noi, con garbo e spirito unitario, abbiamo proposto ai parlamentari di tagliarsi lo stipendio, cosa che il M5s già fa, senza ricevere risposta. Ora, non è il momento di chiedere ulteriori sacrifici agli italiani, rimaniamo contrari a qualunque forma di patrimoniale. Le risorse le dobbiamo trovare dentro il Paese, ridiscutendo interventi non necessari come la Tav e attraverso l’Europa, con strumenti nuovi e realmente efficaci”.

Il Vicepresidente di Forza ItaliaAntonio Tajani, su Twitter scrive: “La patrimoniale è inaccettabile. Ci opporremo con tutte le nostre forze ad ogni tentativo di mettere le mani nelle tasche e nei conti degli italiani. Il governo deve dare, non togliere ai cittadini. Non c’è bisogno di un nuovo sceriffo di Nottingham.

Ed anche Mariastella Gelmini dice la sua al PD: “Per il 2020 e 2021, i cittadini con redditi superiori ad 80mila euro dovranno versare contro la loro volontà un contributo allo Stato. Il calcolo, magari, verrà fatto con la prossima dichiarazione dei redditi, relativa, cioè, al 2019, anno nel quale professionisti e partite Iva hanno fatturato e guadagnato regolarmente: tanti che oggi non lavorano, dovrebbero anche pagare. Geniale, davvero”.

 

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