Bonus 800 Euro

Arrivano gli ultimi aggiornamenti sul bonus 800 euro, che è stato confermato per aprile e maggio. Per la prossima mensilità saranno sostanzialmente confermate le regole del primo accredito, anzi la procedura con rinnovo automatico con un semplice click si fa più snella e immediata; per maggio, vi saranno dei limiti di reddito e controlli anti furbetti per chi ha dichiarato il falso e non aveva diritto al bonus autonomi, partite IVA e co co co..

Il punto cruciale è che il Governo deve imporre dei criteri selettivi per inquadrare meglio la platea dei beneficiari e accertarsi che, a ricevere il bonus 600 euro, sia effettivamente chi ne ha bisogno.

Bonus 800 euro aprile rinnovabile tramite un click, ma con l’inserimento di controlli

Alla luce di queste esigenze, la decisione per la mensilità di aprile è stata quella di non intervenire con modifiche sui requisiti.  La copertura stanziata per il bonus di aprile è di 4 miliardi di euro.

A maggio invece, i requisiti per avere diritto al bonus 800 euro diventeranno un po’ più stringenti. L’ipotesi è quella di imporre un tetto massimo di reddito. Chi guadagna più di 35 mila euro non avrà diritto al bonus per le partite IVA. L’obiettivo, è quello di fare in modo che il sussidio arrivi sul conto di chi ne ha più bisogno, tra quelli che hanno perso delle entrare a causa dell’emergenza coronavirus. Il governo ha, all’inizio, aiutato tutti gli autonomi e i lavoratori a partita IVA, visto che la crisi è stata generalizzata e ha coinvolto tutti i settori.

Da maggio però cambia tutto e ci saranno requisiti più rigidi. L’alternativa alla soglia di reddito è rappresentata dai codici ATECO che andrebbero ad individuare le attività chiuse.

I 600 Euro a Marzo

Nel frattempo il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha reso noti i numeri: a marzo sono state accolte 3,5 milioni di domande su 4,4 milioni. Andando ad analizzare la composizione della platea di beneficiari, il 68,6% si compone di lavoratori autonomi. Le percentuali restanti sono rappresentate da: dipendenti a tempo determinato dell’agricoltura (16%), partite Iva e dipendenti Cococo (10,6%), stagionali del settore turismo (4,1%) e, in piccola parte, lavoratori dello spettacolo (appena lo 0,7%).

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