È saltata l’ipotesi di una stretta sugli affitti brevi delle case, che aveva come obiettivo salvare i centri storici dal rischio di finire per essere abitati solo dai turisti. La commissione Bilancio del Senato aveva approvato una raffica di modifiche al decreto legge agosto che vanno dalla semplificazioni delle norme sul superbonus al via libera per lo smart working per i genitori con figli in quarantena passando per la proroga a fine ottobre delle scadenze fiscali per le pmi e le partite Iva e per il bonus (fino a 3.500 euro) per il restyling elettrico delle auto. Ma la presidenza del Senato ha ‘bocciato’ l’emendamento al dl agosto che avrebbe limitato il regime fiscale degli affitti brevi a chi gestisce “non più di quattro appartamenti” e che avrebbe quindi comparato ad attività imprenditoriale i casi in cui il numero degli appartamenti sia superiore. Il provvedimento deve passare al Senato e poi alla Camera per essere convertito in legge entro il 13 ottobre per evitarne la scadenza. La novità sugli affitti brevi aveva trovato il plauso del ministro dei Beni culturali e Turismo Dario Franceschini, secondo cui la norma avrebbe “riportato i B&B allo spirito per cui sono nati, cioè ospitare le persone offrendo l’esperienza di vivere in una casa italiana. Gli affitti brevi – aggiunge Franceschini – hanno portato nel nostro paese un tipo di turismo molto interessante, a cui l’Italia oggi non può certo rinunciare, ma è giusto regolamentarloanche per evitare che i centri storici si svuotino dei loro abitanti. Non è infatti possibile che vi sia chi si finge di avere B&B per avere il regime fiscale agevolato previsto per le attività occasionali mentre si tratta a tutti gli effetti di attività d’impresa”. Ma la norma è stata stralciata in Senato. “Quella norma è sacrosanta, la ripresenteremo in manovra: non è possibile che vi sia chi si finge di avere B&B per avere il regime fiscale agevolato previsto per le attività occasionali mentre si tratta a tutti gli effetti di attività d’impresa”, ha detto il ministro Franceschini a seguito della decisione della Presidenza del Senato di stralciare dal Dl agosto la norma approvata venerdì scorso dalla commissione bilancio che prevedeva che chi affitta più di 4 case venga trattato fiscalmente come un’impresa. Parere negativo era già arrivato da Confedilizia, che sostiene sia una misura “mal calibrata” e che spinge al “sommerso”. Sempre per favorire il settore turistico, tra le proposte approvate in poche ore, spunta l’innalzamento, e per tutto il 2020, dal 30 al 50% del credito di imposta per gli affitti delle strutture ricettive, che lascia contenta Federalberghi