Napoli, Aurelio De Laurentis esalta Ancelotti: “Resta 6 anni; Sarri? Solo questione di danaro”

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha parlato al Corriere dello Sport riguardo la sua esperienza con Carlo Ancelotti alla guida della sua squadra.

Queste le parole del numero uno del Napoli:Mi ci sono voluti 5 minuti per trovare l’accordo, altri 5 per formalizzarlo con gli avvocati. Carlo è entusiasta e mi ha detto ‘qui ci potrei restare anche 6 anni’. Con lui parlo di tutto, mi ha colpito soprattutto a livello umano. Prima del Liverpool l’ho chiamato, alle 7 del mattino, e mi ha detto ‘presidente stai tranquillo, la vinciamo’. L’ho preso in parola e all’87’ ho detto: “ma vuoi vedere che succedere?” E’ successo”.

Aurelio de Laurentis non poteva non parlare anche dell’ex tecnico Maurizio Sarri, ora alla guida del Chelsea primo in classifica: “Aveva altri 2 anni di contratto, avrei potuto trattenerlo ma a un certo punto era diventata solo una questione di danaro. Cosa valeva allora quell’accordo appena scritto? Noi eravamo già passati da 700mila euro a 1.550.000. Poi una volta ha detto che voleva arricchirsi e mi sono chiesto: allora le dichiarazioni sull’amore per la città? Io ci avevo creduto creduto ma poi mi sono domandato: se mi stesse usando come sponda?”.

De Laurentiis ha voluto commentare anche la situazione dello stadio San Paolo: “Quando avrò capito che, collaborando, sarà possibile portare quell’impianto al livello attuale del Napoli e della bellezza della città, allora ne riparleremo ma non ditemi che sono utopista”.

Il sogno scudetto è un sogno che non vuole tramontare e cosi lo commenta Aurelio de Laurentis: “Dopo otto giornate il discorso è chiuso? Ci sarà un momento in cui anche la Juventus potrà rompere? Io penso che sognare di vincere sia possibile, sia nelle corde di questa società che ha fatto passi da gigante e che si è consolidata a livello internazionale. Ora bisogna vincere, Carlo ha tre anni a disposizione, anche se vuole rimanere per 6 anni. Insigne? Non mi stupisce. E’ un prodotto di Napoli e ha dimostrato di essere un uomo, ha testa. Per me è uno di famiglia”.

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