Serie A News, lo Scudetto potrebbe non essere assegnato

Serie A, lo Scudetto potrebbe non essere assegnato

Arrivano delle importanti novità per la Serie A, con alcune indiscrezioni che iniziando a prendere sempre più corpo. Infatti, in caso di sospensione del campionato, lo Scudetto non verrebbe assegnato, con anche la stessa Juventus che non accetterebbe di vincere a tavolino. La speranza dei massimi vertici calcistici è quella di continuare a giocare per finire la stagione, ma, almeno per il momento, il Governo non sembra della stessa opinione e potrebbe decidere di bloccare il tutto.

Parla Rezza

Parla il professor Rezza, il quale prova ad ipotizzare un possibile futuro per la ripartenza della Serie A. Ecco le parole, rilasciate a Tmw Radio:

Si sentono tante voci. Non sarebbe il caso che parlassero meno gli altri colleghi?
“Non si può mettere il bavaglio ai colleghi. Alcuni hanno dato informazioni fuorvianti, come quando si è parlato di influenza stagionale. Invece ci siamo accorti che non è così. I cinesi non avrebbero chiuso una città intera se fosse stata una banale influenza. E’ un’infezione che in una piccola parte da problemi gravi. Il virus circola molto rapidamente e crea malati, stressando il sistema sanitario nazionale”.

Che cos’è che non ha funzionato o non sta funzionando in Italia?
“In Spagna è un po’ temerario riaprire subito, hanno avuto una crisi acuta ma avevano accumulato meno casi rispetto a noi. In Germania stanno gestendo piuttosto bene la situazione, con più contagi tra i giovani e una minore letalità. La Francia ha procrastinato l’intervento di chiusura fino all’11 maggio, ma hanno avuto anche meno casi. Da noi il virus è entrato a metà gennaio. Altri Paesi come la Svezia non hanno preso provvedimenti ma forse ora dovranno cambiare rotta”.

Abbiamo visto le polemiche ieri sulla ripresa del campionato:
“Diaconale ha preso sul serio una battuta (ride, ndr). Sapendo quello che avrebbe detto Diaconale qualche ora dopo non avrei fatto quella battuta. E’ un argomento molto sensibile in Italia, quindi è chiaro che la decisione va ponderata. La gente stando a casa passerebbe anche del tempo con il calcio. Più avanti si può valutare una riapertura a porte chiuse. Siamo ancora nella Fase 1, poi sarà da valutare se ci saranno le condizioni. Il problema è che è molto complicato a pensare a dei controlli. Dovrebbero effettuare dei tamponi e servirebbe un protocollo molto stretto. La vedo dura attuarlo, ma è da valutare. Sarà una decisione difficile. Non siamo noi a decidere la riapertura dopo il 3 maggio. Noi possiamo dare solo delle indicazioni su come comportarsi”. 

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