Pensioni – Ecco come cambiano trattenute e rimborsi di Settembre

Pensioni – Ecco come cambiano trattenute e rimborsi di Settembre

Per i destinatari degli assegni delle pensioni di settembre, che saranno erogati a fine agosto, si potrebbe assistere a un calo o un aumento degli importi spettanti a seconda della propria posizione contributiva. Si attendono ancora comunicazioni ufficiali da parte dell’INPS, in particolare sul rilascio del calendario dei pagamenti, mentre sono confermati i conguagli 730 in questo mese, che potrebbero generare rimborsi o trattenute al momento dei versamenti dei prossimi assegni pensionistici.

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A causa dell’emergenza COVID-19, le istituzioni sono state costrette a rivedere e rimandare molti appuntamenti con il Fisco inizialmente previsti nel 2020. Tra questi, rientra la presentazione della dichiarazione dei redditi, normalmente fissata al 23 luglio di ogni anno e questa volta spostata a settembre. Chi aveva presentato il modello 730 entro i termini, vedeva gli importi della propria pensione variare, a seguito di trattenute o rimborsi effettuati direttamente sui propri assegni, a partire dal mese di agosto.

Il conguaglio 730/2020 seguirà però tempistiche diverse: modificati i termini per la presentazione del modello precompilato (c’è tempo infatti fino al 30 settembre), chi ha già provveduto al 730 nel mese di agosto vedrà eventuali rimborsi o trattenute riportate direttamente sull’assegno della pensione di settembre.

Una volta compilato e inviato il modello 730, si potrebbero verificare delle situazioni in cui il contribuente vanta un credito o debito verso il Fisco. Nel primo caso, per quanto riguarda le dichiarazioni dei redditi relativi ad agosto, verranno riconosciuti dei rimborsi da settembre. Nel caso di situazione debitoria, vi saranno delle trattenute.

Come sottolineato da QuiFinanza: “Gli importi a debito possono anche essere restituiti dal contribuente/pensionato attraverso rateizzazione. L’Inps ha però ribadito che le rate in questione non potranno essere protratte oltre il mese di novembre. Questa regola, ha sottolineato poi l’Istituto, vale in generale per tutti i contribuenti, a prescindere dal momento in cui la dichiarazione dei redditi è stata presentata. E questo vale quindi sia per chi ha scelto di inoltrare tutto entro luglio/agosto sia per quelli che invece provvederanno a regolarizzare la propria posizione a settembre. Ulteriori ritardi esporranno i morosi alle relative sanzioni, anche se restano comunque valide tutte le modalità di ravvedimento.”

 

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