Pensioni, buone notizie: conti dell’INPS a posto, niente rischi per i cittadini

Per il momento, le pensioni dei cittadini italiani sono al sicuro. Gli effetti negativi legati alla pandemia, infatti, non avrebbero gravato sui conti dell’INPS al punto di annullare quanto di positivo era stato ottenuto nel 2019, permettendo così di avere il bilancio a posto.

Nei dati raccolti nel rendiconto generale INPS del 2019, viene confermata la tenuta dei conti e la sostanziale solidità finanziaria dell’insieme delle gestioni previdenziali ed assistenziali dell’Istituto. In particolare, il risultato finanziario di parte corrente, che misura l’equilibrio finanziario della gestione ordinaria dell’Istituto, passa da 2,255 miliardi di euro nel 2018 a 6,783 miliardi nel 2019. Si tratta del miglior risultato finanziario di parte corrente degli ultimi dieci anni: decisamente una buona notizia per chi deve ricevere soldi dall’INPS attraverso, per esempio, le pensioni.

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Vediamo i dati. Le entrate contributive sono passate dai 231,166 miliardi del 2018 ai 236,211 miliardi del 2019, con un incremento dunque del 2.2%. Le prestazioni istituzionali totali, di natura previdenziale ed assistenziale, ammontano a 331,056 miliardi, con un incremento del 4% rispetto al 2018.

Nel 2019, la spesa complessiva relativamente alle prestazioni pensionistiche, che include anche la componente di natura assistenzale, è stato pari a 262,299 miliardi e rappresenta il 14.7% del PIL. Il patrimonio netto, dunque, è di 39.759 miliardi. In più, per preservare la stabilità dei conti dell’ente, con il consuntivo 2019 si è assistito al rafforzamento del fondo svalutazione crediti, che a fine anno arriva a coprire il 75.4% dei crediti contributivi contro il 70.4% del 2018.

I primi dati, seppur parziali, riguardo gli incassi di luglio mostrano una sostanziale ripresa delle attività produttive del Paese. Per le aziende private si registra una contrazione di 1.62 miliardi rispetto al corrispondente del 2019. Per le aziende e i lavoratori autonomi dell’agricoltura, gli incassi sono stati di poco inferiori a quelli dell’anno scorso (-10 milioni). Le entrate di artigiani e commercianti a luglio 2020 sono state superiori di 160 milioni rispetto al budget INPS adottato a gennaio.

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Come sottolineato su InvestireOggi: “Inoltre, le entrate contributive della gestione separata segnano un aumento di 170 milioni di euro rispetto al budget di cassa di gennaio 2020. Per gli artigiani e commercianti e per la gestione separata il confronto è effettuato con il budget di cassa di luglio 2020. E’ satto elaborato prima della pandemia da Covid-19, dal momento che gli incassi di luglio 2019 risultano ridotti per effetto del rinvio delle scadenze di versamento adottate dal Legislatore per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti.

Complessivamente, dalle aziende private, dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti l’Istituto ha incassato nel mese di luglio dell’anno in corso 12,5 miliardi di euro. Con una riduzione rispetto alle attese di circa 1,3 miliardi, in gran parte effetto dei conguagli di integrazioni salariali anticipate dalle aziende negli scorsi mesi.”

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