Pensione – Arriva la contributiva per le mamme, ecco cosa è
ll tema delle pensioni delle donne è sul tavolo anche per la riforma pensionistica in via di studio tra governo e sindacati. Si sta pensando infatti di prevedere la valorizzazione dei lavori di cura(della famiglia, dei figli e della casa) in cui molte donne si impegnano durante la loro carriera lavorativa, a tal punto da essere poi penalizzate in termini di contributi versati. Negli anni sono già state introdotte misure indirizzate proprio ad aiutare le lavoratrici, soprattutto quelle con figli: ecco quali sono. Con Opzione donna, per esempio, si prevede un netto vantaggio sull’età pensionabile, perché la misura consente di uscire già a 58 o 59 anni di età, rispettivamente per lavoratrici dipendenti e lavoratrici autonome. Ma Opzione donna richiede anche 35 anni di contributi versati, soglia non facile da raggiungere se le lavoratrici hanno avuto una carriera discontinua. C’è inoltre da considerare il ricalcolo completamente contributivo, con un importante taglio di assegno. Per le lavoratrici esiste poi un incentivo di 4 mesi di sconto di contributi per ogni figlio avuto. Si tratta di un bonus contributivo per le lavoratrici madri che permette di avere una contribuzione figurativa di 4 mesi, utile sia al diritto che alla misura della pensione, per ogni figlio avuto fino a un massimo di 12 mesi. In questo modo si possono anticipare fino a un anno le misure pensionistiche anticipate, e si può aumentare il montante contributivo della pensione di vecchiaia. Questa opzione è regolata dall’articolo 1, comma 40 lettera c) della legge 335/1995 che prevede un particolare sconto dell’età pensionabile per le lavoratrici madri che hanno il proprio assegno determinato interamente con il sistema di calcolo contributivo. Questa agevolazione riguarda dunque solo chi ha iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996. Sono escluse, invece, le lavoratrici in possesso di anzianità contributiva antecedente il 1° gennaio 1996 che non esercitino la facoltà di opzione al sistema di calcolo contributivo ai sensi dell’articolo 1, comma 23 della legge 223/1995. Opzione che può essere esercitata a condizione di possedere un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995 e pari o superiore a 15 anni di cui almeno 5 successivi al 31 dicembre 1995. Niente da fare invece per chi esercita l’Opzione Donna che non determina un passaggio completo al sistema contributivo (in tale circostanza il sistema contributivo è limitato alle sole regole di calcolo dell’assegno, da un punto di vista giuridico l’assegno resta nel sistema misto). C’è però anche un’altra misura che prevede agevolazioni per le mamme: si tratta dell’Ape Sociale, cioè l’anticipo pensionistico che consente di anticipare l’accesso alla pensione ad alcune categorie di lavoratori meritevoli di una particolare tutela. La condizione è quella di aver raggiunto il 63esimo anno di età e almeno 30 o 36 anni di contributi (a seconda della tutela).
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