Parma News, Faggiano: “Ci sono alcune cose che non quadrano”

Parma, parla il direttore Faggiano

Parla il direttore del Parma Faggiano, il quale prova ad analizzare il momento che vive il calcio italiano. Ecco le parole, che sono riprese da TMW:

Qual è il segreto per arrivare a questi successi?
“Non c’è un segreto. C’è passione, voglia di arrivare, è un sogno nel cassetto. Devo studiare, aggiornarmi sempre, cercare di stare all’avanguardia perché se ti addormenti ti rubano il mestiere. Io cerco nel mio lavoro di attorniarmi di collaboratori forse più bravi di me”.

Hai fatto tre colpi importanti a Parma: Gervinho, Bruno Alves, personaggi che a Parma hanno ripreso lustro. Come li hai scovati?
“Ci vuole pure un po’ di incoscienza perché Gervinho quando l’ho portato a Parma mi ridevano dietro. Grazie a Dio ho le spalle larghe, sono alto e grosso. Bruno Alves era un mio pallino a Palermo e lo volevo già prendere lì. Andammo a parlare per un altro giocatore con il procuratore e mi aveva detto di sederci e parlarne. Non ho guardato la carta d’identità, il Parma era neopromosso e dovevamo fare una squadra pratica, non belli e neanche giovani”.

Il Parma come riparte? Si può correre nei parchi ma non ci si può allenare:
“Personalmente penso sia stato fatto un errore di valutazione, o una non-valutazione. Questa mattina ho parlato con chi di dovere, c’è qualcosa che non va. Non posso avere il centro chiuso, poi devo essere certo che i miei calciatori non abbiano contratto il virus ma poi posso mandarli ad allenare e a correre dove ci sono tutti. Parma purtroppo, o per fortuna, non è Firenze, Napoli o Palermo. Parma, Brescia, Bergamo, sono città ancora molto sature di Coronavirus”.

Fino alla sosta questo Parma ha fatto grandi cose, potrebbe andare anche in Europa:
“Il campionato è stato fino ad allora un buon campionato. Con “allora” non intendo Parma-SPAL, perché era scritto che il Parma dovesse perdere o che sarebbe stata una partita senza senso. Se in una partita delle 12.30 cominciano ad arrivare chiamate alle 11.45 da diverse associazioni per spostare, per fare… è normale che i calciatori si distraggano, sono uomini anche loro. Non mi sembra giusto spostare una partita mentre stavano entrando in campo, c’erano state due settimane per parlarne perché a noi avevano rinviato anche quella con il Torino mentre avevamo finito di pranzare. In più, in quella partita, avevamo pranzato alle 9.30 per poi spostarci la partita di un’ora. Qualcosa non mi quadra, quando si fanno le cose bisogna interpellare tutte le componenti”.

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