Mercato Atalanta, tra colpi oculati e il caso vice Ilicic

MERCATO ATALANTA/ Si è chiuso ieri sera alle 22 il calciomercato estivo. E direi anche finalmente, visto che per molti portare avanti trattative durante le prime giornate del campionato si è rivelato controproducente. Uno dei primi combattenti su questo fronte è sempre stato Gian Piero Gasperini, infastidito per le numerose voci che vedevano i suoi big già con la valigia pronta per chissà dove e puntualmente rimasti a Bergamo.

Le ultime ore di mercato non si sono chiuse col botto per la Dea, segno di un mercato all’insegna dell’intelligenza e senza strafare, nonostante la Champions potesse imporre qualche potere decisionale in più. Colpi ottimi, ma l’impressione è che il massimo non sia stato fatto.

FATTORE C- La fortuna intesa come parte posteriore del corpo non c’entra. Qui si parla della Champions, il primo vero fattore che ha contribuito a trattenere tutti, a cominciare dal tecnico di Grugliasco. Le voci dalla Capitale hanno portato scompiglio a Bergamo, ma l’ennesima impresa con la compagine nerazzurra non poteva rappresentare la sua ultima esperienza a Bergamo, perché quella musichetta vale più di molti milioni e progetti tecnici lungimiranti proposti dal mondo giallorosso.

La stessa musichetta che ha fatto da scudo anche per i tre tenori dell’attacco. Percassi ha respinto al mittente come un boomerang tutte le proposte arrivate per Zapata, Ilicic e Gomez, con buona pace di chi già li vedeva accasati a Napoli. Un’opportunità per tutti di rendersi protagonista con questa maglia anche in Europa, e nel rispetto di una tifoseria che ormai li venera come una triade mistica.

FATTORE S- La Champions trattiene, ma attira come una calamita. Specialmente dalla pensiola iberica, abbiamo visto come la voglia di riscatto e di Italia abbia contribuito a concludere con successo alcune trattative. 3 dei 5 nuovi acquisti arriva dal Siviglia, non proprio una succursale del calcio come potrebbe essere il Sassuolo di turno in Italia per la Juventus o il Genoa per il Milan, ma un club di spessore, abituato alle competizioni internazionali, ma che non ha potuto fare niente questa volta contro il richiamo della massima competizione europea. E fu così che i vari Muriel, Arana e per ultimo Kjaer hanno deciso senza troppi patemi d’animo di incanalarsi subito nella mentalità orobica, perchè il treno della Champions passa una volta sola, e viverlo in prima fila è per pochi eletti.

A centrocampo due colpi ma ben assestati. Parliamo della certezza Pasalic, da considerare come un acquisto, visto che il suo rientro al Chelsea sembrava una cosa formale, ma grazie all’abilità comunicativa di Luca Percassi non solo si so o risparmiati 15 milioni del riscatto, ma pure rinnovato per un altro anno gratis la sua permanenza, per un giocatore che nello scacchiere tatico del Gasp vale ormai come un alter ego di Freuler più che del suo sostituto. Coi soldi risparmiati, la società non ha voluto snaturarsi, rischiandoli per la scommessa Malinovskyi, già indicato tra le probabili rivelazioni dell’anno in Serie A e autentico jolly tattico per il Gasp.

MERCATO ATALANTA, IL CASO VICE ILICIC

I voti nel calciomercato si dovrebbero dare a stagione conclusa, perché è facile dare responsi sulla fiducia, ma in questo caso è doveroso segnalare una nota rossa sul registro per Percassi. Partito come un semplice affare destinato a chiudersi in poche mesi, alla fine la caccia al vice Ilicic si è conclusa con un nulla di fatto. Una lista infinita di nomi accostati all’Atalanta che giorno dopo giorno abbiamo visto scomparire dai radar: questioni di soldi, ingaggi alti, motivazioni diverse, interpretazioni tattiche, problemi fisici. Svariate giustificazioni che hanno reso sempre più la ricerca del sostituto dello sloveno una vera e propria chimera, e che ora costringerà Gasperini a nuovi accorgimenti tattici del tutto inediti. Sia chiaro, Ilicic tecnicamente non è sostituibile, ma sul piano fisico era d’uopo trovare qualcuno che potesse farlo rifiare in ottioca Champions, dove il suo estro servirà pià che in Italia.

Ora tocca al Gasp costruire qualcosa di magico con i nuovi innesti, ma abbiamo imparato che fae di necessità virtù per il tecnico di Grugliasco è semplice come bere un bicchier d’acqua. E tra qualche mese sapremo se quest’acqua sarà rimasta sul gargarozzo oppure digerita senza problemi

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