INPS, sulla cassa integrazione chi ha ragione tra Gasparri e Tridico?

La cassa integrazione resta ancora un miraggio per tante, troppe persone. Lo strumento salariale previsto per garantire e tutelare i lavoratori e le aziende non è stato finora efficiente come da previsione e la polemica ora si alza ancora di più soprattutto alla luce di un documento INPS fatto diffondere anche da Maurizio Gasparri di Forza Italia.

Il presidente dell’INPS Tridico aveva annunciato negli scorsi giorni che soltanto 123 mila erano le persone ancora in attesa di ricevere la cassa integrazione. In effetti, le stime affermano che il 96% dei versamenti è stat fatto e soltanto una piccola percentuale di lavoratori deve ora ricevere il sostegno economico promesso dal Governo.

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Al momento, infatti, risulta una certa differenza tra i numeri diffusa dall’INPS della cassa integrazione, quella delle prestazioni e beneficiari già pagati e il documento reso noto da Gasparri. Secondo il documento presentato dal senatore, infatti, risulterebbe oltre un milione di beneficiari ancora da pagare, anche se forse è meglio approfondire la questione per capire dove stia la verità.

Secondo la Ministra del Lavoro Catalfo e Tridico, al momento sono 96% i trattamenti di cassa integrazione già liquidati e solo 123.542 quelli da pagare. Per il documento interno INPS, invece, sarebbero 1 milione e 200mila invece i trattamenti ancora sospesi e che attendono una risoluzione. In questa cifra, però, il documento INPS considera anche tutti coloro che ne avevano fatto richiesta con la differenza tra quelli che poi l’hanno ottenuta, senza contare che molte domande presentate potrebbero essere anche state rifiutate e molti potrebbero anche non aver confermato la richiesta di cassa integrazione.

La verità, probabilmente, è a metà. È vero che il documento considera tutte le richieste di cassa integrazione, comprese quelle rifiutate e non confermate. Ma va anche detto che sottraendo a quella cifra le domande rifiutate o non confermate, difficilmente si arriva alla cifra di 123mila beneficiari ancora da pagare come indicato da Tridico. È difficile però trarre delle conclusioni visto che i numeri sono in continuo aggiornamento e avere quelli effettivi è davvero impossibile.

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