INPS – Arrivano altri 16 milioni per la Cassa Integrazione

INPS – Arrivano altri 16 milioni per la Cassa Integrazione

ministra, ci sono circa 7,5 milioni di lavoratori per i quali è stata chiesta la cassa integrazione e questo senza contare quelli interessati alla cig in deroga, dove si registrano i ritardi maggiori. Velocizzerete le procedure?
“Sì, lo faremo col decreto legge che il governo sta per approvare — risponde la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo (M5S) —. Prevederà fino a un massimo di altre 9 settimane di cassa integrazione e assegno del Fondo di integrazione salariale. Stanzieremo più di 16 miliardi. Basteranno per tutte le richieste, quelle relative al decreto Cura Italia e le nuove che arriveranno. Sulla cassa in deroga verrà istituito con le Regioni e l’Inps un comitato tecnico per verificare dove si crea l’imbuto”.

Lamentele anche sul bonus da 600 euro per gli autonomi. Per i ritardi e perché ritenuto insufficiente.
«Col prossimo decreto l’indennizzo da 600 euro sarà pagato in automatico, senza bisogno di presentare una nuova domanda. Inoltre, il mese successivo, per gli stagionali ancora disoccupati e i professionisti che hanno subito un calo del 33% del fatturato, salirà a mille euro. Per le microimprese ci saranno indennizzi a fondo perduto da mille a 5 mila euro, secondo la tipologia d’azienda e il suo fatturato».

Per colf e badanti?
«Ci sarà un indennizzo di 500 euro per due mensilità».

Il tema del lavoro domestico ci collega al problema degli immigrati. Perché si oppone alla collega dell’Agricoltura, Teresa Bellanova (Iv), che chiede la loro regolarizzazione?
«Non mi oppongo alla regolarizzazione, ma ritengo che debba avvenire a fronte di un contratto. Mi spiego: se l’immigrato irregolare riceve una proposta di lavoro ha diritto al permesso di soggiorno. Ma se invece gli diamo il permesso per cercare un lavoro per 6 o anche 3 mesi, temo che si faccia il gioco dei caporali, soprattutto ora».

Perché?
«Oggi, per via delle restrizioni ai movimenti, per chi sfrutta il lavoro degli irregolari la vita è più difficile: ci sono più controlli ed è più facile essere individuati. Se diamo il permesso di soggiorno per la ricerca di un lavoro e uno viene fermato perché magari sta andando a lavorare in nero nei campi può sempre dire che sta cercando lavoro e sarebbe in regola».

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