Decreto Cura Italia – Arriva lo stop ai licenziamenti almeno fino a Luglio

Arriva un pacchetto di 44 norme, un provvedimento di oltre 50 miliardi di euro per sostenere l’economia, le imprese e i cittadini nella situazione complicata provocata dalla pandemia di Coronavirus. È questo il contenuto del decreto maggio che dovrebbe andare in Cdm entro metà settimana. “Come prima risposta all’emergenza abbiamo garantito un sostegno a circa 19 milioni di persone. Lo abbiamo fatto stanziando 10 miliardi di euro dei 25 totali del decreto Cura Italia, solo per il capitolo lavoro»”.

È questo il messaggio della ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, in un video su Facebook per il Primo maggio. Nel nuovo decreto “che verrà approvato nei prossimi giorni, le risorse stanziate saranno più che raddoppiate per sostenere negozianti, commercianti, dipendenti, ma anche colf e badanti”.

Nasce il reddito di emergenza

Nasce il reddito di emergenza a partire da maggio e per tre mesi: va dai 400 a un massimo di 800 euro e non è cumulabile al bonus di 600 euro ed è definito come una “misura di sostegno al reddito per i nuclei familiari in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Le domande per il Rem possono essere presentate entro luglio. Ne sono beneficiari i nuclei famigliari residenti in Italia che hanno registrato prima di maggio un reddito mensile inferiore ai 400 euro e hanno un indicatore Isee di non più di 15mila euro. Cambiano i criteri di accesso al reddito di cittadinanza: lo si può chiedere con un Isee fino a 10mila euro e un patrimonio fino a 50mila euro (prima era 30mila)

Arrivano le mascherine per i lavoratori

Nella bozza di decreto si sancisce l’obbligo di mascherina chirurgica “per tutti i lavoratori e i volontari, sanitari e non”, inclusi quelli addetti a «servizi domestici e familiari», se non vi è la possibilità di mantenere la distanza interpersonale di un metro. Le aziende, pubbliche e private, sono tenute ad assicurare la sorveglianza sanitaria eccezionale dei lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio.

Viene anche estesa fino al prossimo 31 luglio l’equazione quarantena=malattia. E i contributi per la sicurezza e potenziamento dei presidi sanitari vengono destinati anche agli enti del terzo settore. La sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria viene ulteriormente estesa per esempio ai servizi degli istituti di e prorogata fino al 30 giugno.

600 euro e assegno di invalidità

L’articolo 10 della bozza sembrerebbe colmare un vulnus: i famosi 600 euro diventano cumulabili con l’assegno di invalidità. I 600 euro verranno erogati a chi li ha ricevuti a marzo anche per il mese di aprile, mentre per le partite Iva in crisi lavorativa a causa del Covid dovrebbe essere riconosciuta una indennità di 1000 euro per il mese di maggio.

La Cassa Integrazione

I datori di lavoro che quest’anno «sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19, possono presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all’assegno ordinario», per diciotto settimane: il governo decide così di raddoppiare il periodo possibile per la cig, che nel decreto Cura Italia ammontava a un massimo di nove settimane. L’estensione vale anche per le aziende i cui dipendenti erano già in cassa integrazione.

Le procedure dovrebbero essere semplificate, e si introduce l’azione diretta sul territorio dell’Inps nell’erogazione dei trattamenti per assicurare la celerità delle autorizzazioni. I fondi di solidarietà a carico del bilancio dello Stato passano da un limite di 80 milioni a 1 miliardo per il 2020. Il Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dal virus COVID-19 passa invece da 300 a 800 milioni di euro.

I congedi per i genitori

Dal 5 marzo al 30 settembre 2020, «e per un periodo continuativo o frazionato comunque non superiore a trenta giorni», i genitori di figli e figlie fino ai 12 anni che lavorano del settore privato o nella pubblica amministrazione hanno diritto a fruire, di uno specifico congedo, per il quale è riconosciuta una indennità pari al 50% della retribuzione.

E chi, genitore di sedicenni, voglia rimanere a casa a causa delle scuole chiuse, può farlo senza retribuzione e con il diritto a non essere licenziato. Previste anche detrazioni fiscali fino a 300 euro per i centri estivi per i figli fino ai 16 anni.

Il bonus babysitter raddoppia

I genitori possono optare anche per un bonus babysitting che passa da 600 a 1.200 euro. Mentre per i lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alla categoria dei medici, degli infermieri, dei tecnici di laboratorio biomedico, dei tecnici di radiologia medica e degli operatori sociosanitari, il bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting per l’assistenza e la sorveglianza dei figli minori fino a 12 anni passa da mille a 2mila euro.

La Naspi prorogata

Per le Naspi in scadenza il decreto di aprile (ormai maggio) avrebbe introdotto una proroga. La bozza conferma: chi percepisce oggi l’assegno di disoccupazione fruirà di una proroga di altri due mesi. «Verrà prorogata per due mesi la Naspi a favore di coloro che hanno il sussidio di disoccupazione in scadenza», aveva spiegato Gualtieri. I licenziamenti vengono sospesi per un totale di cinque mesi, per il momento fino a luglio.

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