Il vecchio contratto colf e badanti è ormai scaduto dal 2016, finalmente è arrivato il rinnovo. Diverse le nuove regole che inquadreranno queste figure professionali in livelli diversi a seconda delle loro competenze e mansioni, per intervenire su un settore particolarmente caratterizzato da un alto tasso di sommerso. La prima cosa che cambia è il nome. Non più “baby sitter”, “colf” o “badanti”, d’ora in avanti si parlerà di “assistenti familiari”. Sale a 880 euro al mese lo stipendio minimo per gli assistenti familiari conviventi, con un aumento base di 12 euro mensili. Si tratta di una cifra addizionale, compresa tra i 100 e i 116 euro, per gli assistenti che si prendono cura di un bambino al di sotto dei sei anni. La stessa cifra addizionale, dai 100 ai 116 euro, sarà erogata agli assistenti che si occuperanno di due anziani. Ci sarà un unico livello di inquadramento contro i tre presenti nel vecchio contratto, per chi si occuperà dei bambini. Una misura che renderà più accessibili le assunzioni. Si tratta dell’assistente educatore formato, un operatore specifico per chi ha familiari affetti da disabilità psichica o da disturbi dell’apprendimento o relazionali. L’inquadramento degli assistenti familiari sarà diviso quattro livelli, a ciascuno dei quali corrispondono due parametri retributivi, in base alle conoscenze e competenze possedute in riferimento alla mansione richiesta. Sarà considerato dirimente il contesto in cui l’assistente si troverà a lavorare, se si tratterà di singolo di cui occuparsi o di un’intera famiglia