Champions: anche l’Atalanta è umana, ma ora la difesa preoccupa

ATALANTA CHAMPIONS/ Doveva essere l’esordio dei sogni, ma si è trasformato nell’incubo peggiore che la Dea potesse vivere. Il poker subìto a Zagabria lascia veramente tanto amaro in bocca per come è maturato e per la rapidità con cui è avvenuto, davanti agli occhi increduli dei 3000 supporters nerazzurri che non si sarebbero mai aspettati di vivere la prima notte di Champions della loro storia nella disperazione e nella paura.

DEA UMANA- Quando prendi 4 gol è inevitabile farsi un esame di coscienza, soprattutto se non sei più abituato a prendere certe batoste come questa Atalanta. L’aspetto psicologico sicuramente ha influito maggiormene, perché quella musichetta che avrebbe dovuto dare la carica, ha invece sortito l’effetto contrario: paura, timore e involuzione tecnica.

Non solo però questo, perché l’emozione del grande palcoscenico sarebbe dovuto durare al massimo un quarto d’ora, ma poi altri fattori hanno decisamente segnato in negativo la serata della Dea. Innanzitutto la grinta e l’intensità dei croati, sottovalutati dai molti alla vigilia, ma chi capisce di calcio sa che a livello europeo anche queste squadre “materasso” giocano tutte come l’Atalanta: pressing, intensità, fisicità e soprattutto consapevolezza nei propri mezzi. Tutti aspetti che ieri sera sono mancati improvvisamente, senza se e senza ma.

PICCOLA E FRAGILE- Puntare il dito sul singolo reparto non è mai professionale, soprattutto alla luce di una debacle che coinvolge tutti i protagonisti, ma sottovalutare l’unico vero campanello d’ allarme che da più di una nno suona ininterrotamente sarebbe ancor più grave: 10 gol subiti in 4 giornate, per un totale di 62 gol incassati dalla partita col Copenaghen alla sfida del Maksimir.

Una media di quasi 1,4 gol in 47 partite ufficiali tra campionato e coppe che i soli 100 gol stagionali hanno nascosto, ma che ora dovranno venire allo scoperto. La condizione fisica dei vari Toloi, Masiello e Djimsiti può aver giocato un ruolo importante nell’economia del match, ma non è un segreto che la difesa da 12 mesi è un colabrodo e se il mercato non ha provvisto a rinforzare di dovere la difesa, come al solito toccherà a Gasperini tirare fuori dal cilindro qualche trucco magico.

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