Cassa integrazione, ecco il piano “B” per le aziende: rinunciare in cambio di meno tasse

Alla luce delle difficoltà avute nella distribuzione della cassa integrazione, Adnkronos presenta una nuova possibile pista per le aziende: il presidente del Consiglio Conte avrebbe fatto in questi giorni una precisa richiesta al presidente dell’INPS Pasquale Tridico, a cui verrà richiesto anche un parere, ossia incentivare le aziende a non utilizzare la cassa integrazione e ricevere in cambio una robusta defiscalizzazione del costo dei lavoratori.

L’idea di fondo sarebbe quella di scoraggiare la Cassa integrazione per una serie di ragioni: per favorire la ripresa delle attività dal lato dell’offerta, per portare a un sostanzioso risparmio delle risorse stanziate per gli ammortizzatori sociali, per consentire ai lavoratori di rimanere in attività usufruendo comunque di una piena retribuzione.

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Conte ha voluto sapere nel dettaglio quali siano state le maggior criticità incontrate dall’INPS in questi mesi, per provare a eliminarle in ottica futura. L’idea dunque è ora quella di incentivare le aziende a non usufruire della cassa integrazione, ma garantire così una robusta defiscalizzazione del costo dei lavoratori. Conte, infatti, sarebbe profondamente insoddisfatto per i ritardi della Cassa integrazione: 150mila lavoratori ancora in attesa sono troppi e per questo ha convocato Tridico per esprimere le proprie perplessità.

Il presidente del Consiglio non ha comunque esista a riconoscere il lavoro straordinario messo in piedi dall’INPS, ma il sistema non era evidentemente pronto per affrontare una simile ondata d’urto. Ora diventa fondamentale monitorare e vigilare il nuovo meccanismo introdotto con il dl Rilancio: con questi, infatti, si potrà prevedere il pagamento diretto da parte dell’INPS anche con un anticipo del 40% su una previsione del mese entrante.

 

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