Bonus Baby sitter in scadenza: come fare domanda

Tra i bonus ormai prossimi alla scadenza (ovvero lunedì 31 agosto 2020), risulta anche il bonus baby sitter, che ha interessato la categoria di lavoratori che sono stati chiamati ad accudire i figli negli scorsi mesi e potrebbero tornare attivi nel caso in cui i minori dovessero essere costretti a rimanere a casa per una possibile positività al Covid-19. Scatta così la corsa ad assicurarsi il bonus baby sitter (conosciuto anche come bonus nonni) per la possibilità di essere girato ai familiari che non residenti sotto lo stesso nucleo familiare de beneficiari, così come previsto dall’INPS nella circolare 73 dello scorso 17 giugno.

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Con il rientro a scuola ormai imminente, si pone il problema di come poter gestire i minori costretti a rimanere in casa, anche considerando che non ci sono notizie riguardo i congedi parentali e il diritto allo smart working per i genitori che si trovassero nella situazione di dover gestire figli e lavoro.

Se la pista di lasciarli ai nonni sembra di difficile realizzazione proprio per i rischi che possono correre i più anziani se contagiati dal virus, l’unica vera alternativa resta quella di rivolgersi a un babysitter, pur con le dovute precauzioni. Il bonus babysitter scade il 31 agosto e fino ad allora si potrà presentare domanda per il sussidio inizialmente da 600 euro e poi raddoppiato a 1200, con l’eccezione degli operatori sanitari oppure della sicurezza, difesa e pronto soccorso (per cui arriva a 2000 euro).

Il sussidio è riconosciuto ai genitori con figli minori di 12 anni (limite che però non è valido per bambini con gravi forme di disabilità) e deve essere alternativo al congedo parentale retribuito al 50%. Tuttavia, il bonus non è riconosciuto se un componente del nucleo familiare già riceve altre forme di sostegno al reddito per cessazione o sospensione dell’attività lavorativa (per esempio cassa integrazione o disoccupazione). Fa eccezione l’ipotesi in cui la Cig sia dovuta alla riduzione dell’orario o nei casi di smart working. Lo possono richiedere dipendenti del settore privato, iscritti in via esclusiva alla gestione separata, autonomi iscritti all’Inps, autonomi iscritti alle casse professionali, con attestazione da parte di queste ultime.

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Una volta accettata la domanda, l’importo viene versato dall’Ente sul Libretto Famiglia del beneficiario, ovvero un libretto nominativo prefinanziato previsto per compensare le prestazioni occasionali tramite titoli di pagamento. Il suo valore nominale è pari a 10 euro, corrispondente al massimo a un’ora di lavoro. Il Libretto va aperto sul sito INPS e bisogna effettuare l’approvazione del bonus entro 15 giorni solari dalla condensa di ricezione e ammissione della richiesta.

Una volta espletate le prestazioni e compilati i dati dei prestatori di servizi di babysitting, l’INPS provvederà in seguito a caricare sull’IBAN indicato dal prestatore la cifra relativa alle ore dichiarate.

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