Bonus – Arrivano soldi dalle Regioni, ecco cosa sta succedendo

Oltre ai contributi previsti a livello nazionale, come quelli inseriti nel decreto Sostegni per famiglie, lavoratori e imprese alle prese con la crisi economica, un aiuto per l’emergenza Covid-19 arriva anche dagli enti locali.

Due Regioni hanno, infatti, previsto bonus aggiuntivi per le categorie più in difficolta a causa delle chiusure e delle limitazioni a contrato dell’epidemia da coronavirus: sono Lombardia e Lazio che hanno previsto per i residenti un sussidio “una tantum” rispettivamente di mille euro per i lavoratori autonomi privi di partita Iva e di 600 euro per alcune attività.

Sono aiuti economici non alternativi ma complementari sia alle altre misure previste nel decreto Sostegni come i bonus per collaboratori sportivi a quello per gli stagionali del turismo, autonomi e spettacolo, sia agli altri contributi regionali a sostegno della famiglia come il bonus baby sitter esteso in alcuni casi anche alle badanti.

Per quanto riguarda la Regione Lazio, il bonus è finanziato tramite un bando da 30 milioni di euro partito già dal 6 aprile. Le categorie coinvolte sono: colf e badanti; lavoratori della cultura e dello spettacolo; collaboratori sportivi; lavoratori del settore turistico e partite Iva.

Ad ogni classe di lavoratori corrispondono degli specifici requisiti per potere fare richiesta sul sito dell’amministrazione regionale, elencati qui di seguito:

La misura 1 riguarda il sostegno al reddito di 600 euro per a colf e badanti con iscrizione di rapporto/i di lavoro attivo/i nella Gestione dei Lavoratori domestici dell’INPS a partire dal 23 febbraio 2020 per impegno complessivo superiore a 10 ore settimanali e che siano stati sospesi e abbiano ridotto l’attività a causa della pandemia. Risorse messe a disposizione: 3 milioni di euro.
la misura 2 prevede un bonus 600 euro per lavoratori della cultura e dello spettacolo che operano in attività creative, artistiche e di intrattenimento, attività di biblioteche, archivi, musei e altre attività culturali, attività editoriali, fotografiche, di produzione cinematografica, video, registrazioni musicali e sonore di programmazione e trasmissione, interpreti della prosa e dell’audiovisivo che a causa dell’emergenza Covid, hanno dovuto cessare o sospendere la propria attività nel corso dell’annualità 2020 o ridurla rispetto all’anno precedente. Risorse messe a disposizione: 7 milioni di euro.
la misura 3 è un sostegno al reddito di 600 euro per collaboratori sportivi che a partire dal 23 febbraio 2020 erano lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione o altre forme contrattuali presso le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva, le società e associazioni sportive dilettantistiche che, a causa dell’emergenza Covid, hanno dovuto cessare o sospendere la propria attività nel corso dell’annualità 2020 o ridurla rispetto all’anno precedente. Risorse messe a disposizione: 3 milioni di euro.
la misura 4 prevede un sostegno di 600 euro per lavoratori del settore turistico che operano in attività di alloggio, servizi e ristorazione, agenzie di viaggio, tour operator, attività di noleggio, altre attività di servizio alla persona come benessere, bellezza, termalità, agenzie matrimoniali, operatori del settore fieristico, congressuale e aereoportuale nonché operatori dei servizi di animazione e tempo libero che a causa dell’emergenza Covid hanno dovuto cessare/ sospendere la propria attività nel corso dell’annualità 2020 o ridurla rispetto all’anno precedente. Risorse messe a disposizione: 7 milioni di euro.
infine la misura 5, con 10 milioni di euro di fondi Por Fesr prevede un contributo a fondo perduto di 600 euro, pensato per rispondere ai fabbisogni di liquidità di lavoratori autonomi e ditte individuali titolari di partiva Iva (partita Iva già attiva al 23 febbraio 2020 e che lo sia ancora al momento della presentazione della domanda), operanti nel Lazio, iscritti alla Gestione Separata dell’Inps o ad altro ente o cassa previdenziale e con un reddito non superiore a 26.000 euro nell’annualità 2020.

Con l’allargamento della a platea dei beneficiari della quarta fase della Dote Unica Lavoro, la Lombardia include anche i lavoratori autonomi senza partita Iva nel riconoscimento di un bonus di mille euro lordi “una tantum”.

Il contributo è erogato al netto delle trattenute fiscali perché è equiparabile al reddito da lavoro dipendente ed è destinato nello specifico ai lavoratori privi di partita IVA con contratto di lavoro occasionale o per la cessione dei diritti d’autore con rapporti di collaborazione esonerati da un contratto in forma scritta e ai lavoratori parasubordinati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa.

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