Serie D – Girone G: Avellino, due giorni di riposo mentre si cerca il nuovo direttore generale
Mentre la squadra sfrutta i due giorni di riposo concessi dal mister Graziani per smaltire le tensioni accumulate durante queste ultime giornate di campionato, che hanno visto l’Avellino perdere la testa della classifica, la società pensa a rivoluzionare parte dell’assetto dirigenziale.
Diverse sono, infatti, le voci che vedrebbero Salvatore Di Somma ad un passo dall’Avellino con il ruolo di direttore generale. Ai microfoni di Radio Punto Nuovo, l’ex calciatore e ora dirigente e allenatore, chiarisce quelle voci.
“Mi chiamano da ieri per sapere se c’è qualcosa ma non c’è assolutamente niente – ha detto Di Somma – Vengo spesso ad Avellino perché ci tengo, mi piace seguire l’Avellino. Se ogni volta che mi vedete pensate che vengo all’Avellino non devo venire piu’. A me fa piacere ci mancherebbe ma non c’è niente di vero in queste voci. Assolutamente, non ci sono contatti ufficiali. Ma dovesse arrivare una chiamata se ne parlerebbe. A me farebbe piacere ma non c’è assolutamente niente in piedi”.
Riguardo il momento di crisi che sta attraversando la squadra, queste sono le parole di Salvatore Di Somma: “La società è attenta, sa cosa deve fare. Si stanno muovendo per rinforzare la squadra. Ho visto alcune partite, sicuramente ha bisogno di qualcosa ancora, va aggiustata in qualche reparto dove è ancora carente, anche a livello di personalità e cattiveria agonistica. Chi indossa la maglia dell’Avellino deve avere in primis grande agonismo, determinazione, temperamento, un po’ manca. Sono un po’ contrario ad andare a pescare agli svincolati, potrebbe essere un problema prendere un giocatore fermo da giugno, non sarebbe pronto, sarebbe meglio fare quadrato e andare a prendere un giocatore pronto a dicembre. E troveresti anche di meglio”.
Non si potevano non spendere due parole anche sul tecnico dei lupi, Graziani: “Lo conosco già da qualche anno. Siamo anche stati avversari da allenatori quando lui era a Mantova. Ha carisma ma in certe situazioni sarebbe meglio lavare i panni in famiglia, questo è l’unico neo che gli riconosco, un po’ di attenzione alla comunicazione. E’ l’allenatore adatto ma il problema è che la squadra va rinforzata in tutti e tre i reparti. All’Avellino manca un terminale offensivo di struttura fisica tipo Mokulu o Castaldo, Sforzini ha qualche problema e se manca lui non hai niente. De Vena è forte ma è una seconda punta”.